Giorno della memoria, storie e ricordi: la cerimonia in Prefettura
Felice Magliano, vivente, originario di San Giovanni a Piro, è un superstite. Oggi ha 105 anni ed è miracolosamente sfuggito allo sterminio ed alle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati
Felice Magliano, vivente, originario di San Giovanni a Piro, è un superstite. Oggi ha 105 anni ed è miracolosamente sfuggito allo sterminio ed alle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati. Il giorno della memoria, per lui, è una ferita profonda, un battito infinito, un momento di riflessione ma anche occasione per dire, raccontare, tramandare, urlare mai più. Lo ha fatto a distanza, attraverso la voce ed i volti dei suoi familiari che hanno presenziato stamattina in Prefettura alla cerimonia organizzata a Palazzo di Governo, in collaborazione con la Società "Dante Alighieri".
Il saluto istituzionale
"Un momento importante per incontrare i ragazzi e renderli protagonisti - dice il Prefetto Francesco Russo -. Gli alunni attraverso la musica, letture di brani e parti recitate ci trasferiscono emozioni, il modo migliore per introitare la memoria di questi gravi fenomeni di violenza, esplosi poi in maniera terribile nel secolo scorso con la Shoa e le persecuzioni. Il 27 gennaio è un po' lo spartiacque: dall'arrivo delle truppe sovietiche parte tutto e tutto, anche il sommerso, è stato scoperto in maniera drammatica. Non possiamo dimenticare, non possiamo essere indifferenti. Dimenticare è pericoloso. Una delle persone che premiamo, ancora vivente, non ha potuto presenziare ma è testimonianza fortissima e vedremo di incontrarla in futuro. Ci sono generazioni precedenti alle nostre che hanno sofferto cose terribili, pur non vivendo il terrore dei campi di concentramento ma sicuramente il disagio e la paura della guerra. Questo patrimonio di conoscenze va tramandato, perché resti vivo nei cuori e nella memoria".
Gli altri insigniti
Insieme a Felice Magliano - vivente - di San Giovanni a Piro, premi alla memoria per Giovanni Albano di Bracigliano, Aniello Barbaria di Pagani, Antonio Bruno di Piaggine, Paolo Costantino di Roccapiemonte, Emiddio Paraggio di Battipaglia, Goffredo Sessa di Serre.