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Cronaca Eboli

Maria Rosaria Cusatti: la scrittice ebolitana che racconta l'indifferenza e la solidarietà

Il suo obiettivo è “scuotere le coscienze” di quei cittadini che spesso restano indifferenti rispetto a tutto ciò che li circonda

Il suo obiettivo è “scuotere le coscienze” di tutti quei cittadini che spesso restano indifferenti rispetto a ciò che li circonda. Maria Rosaria Cusatti è una scrittrice di Eboli, che, con i suoi testi (articoli, poesie, semplici ragionamenti) prova a trasmettere messaggi di pura e semplice solidarietà.

Quando è nata la sua passione per la scrittura?

“Non c’è un giorno preciso da ricordare: tutto è iniziato verso la fine del 1999”

Racconti 

“In quel periodo  frequentavo il Santuario dei Santi Cosmo e Damiano, che pubblicava spesso un bollettino denominato proprio L’Eco del Santuario dei Santi Cosmo e Damiano con articoli e testi di carattere religioso, ma anche di cronaca, eventi e tanto altro ancora. Tra l’altro arrivava anche agli ebolitani residenti all’estero. Una volta mi soffermai a leggere un articolo intitolato  “L’Albania che amo” scritto da padre Valentino Incampo che era a suo tempo il rettore del santuario. Mi colpì molto per le sue parole profonde, ricche di significato volte a coinvolgere completamente il lettore. Era stato scritto davvero con il cuore. Qualche giorno dopo, mentre stavo facendo alcuni servizi domestici, non so il perché mi ritornò in mente quel testo così coinvolgente e mi domandai: perché non inizio anch’io a scrivere ciò che sento dentro? Fino a quel momento, lo confesso, non ci avevo mai pensato. Mi sembrava quasi una sciocchezza. Ma decisi di provarci e andai a parlare con padre Valentino che mi diede questa possibilità. Lo apprezzai tantissimo. 

Qual è stato il suo primo brano?

“Si chiamava le “Piccole Cose” e piacque subito a padre Valentino, che lo pubblicò nell’edizione successiva del bollettino. Per me fu una grande soddisfazione”

Ma lei che temi affronta concretamente nei suoi testi?
“Ogni articolo è diverso: alcuni sono più a sfondo religioso, altri sono etici, valoriali, esistenziali che vogliono trasmettere messaggi chiari”

Non deve essere facile…
“Si,  è vero. Anzi, certe volte non so neanche da dove iniziare. Poi mano a mano mi vengono tanti pensieri che cerco un po’ alla volta di mettere insieme”

Quando le capita di scrivere?

“Visto che lavoro, solo nel tempo libero”

Lei parla spesso di “messaggi”. Che tipo di messaggi intende lanciare? 

“Mi piacerebbe risvegliare la coscienza di ognuno di noi, smuovere le mentalità delle persone visto che, penso, che ormai l’indifferenza sia ormai globalizzata. E quindi bisogna attivare un’operazione di  contro-indifferenza affinchè ci sia sempre una maggiore attenzione verso gli altri. In particolare verso le persone in difficoltà, i bisognosi, i malati, i poveri. Bisogna uscire dal proprio orticello, come dice Papa Francesco, per dire una parola di conforto, donare un sorriso a chi davvero ne ha bisogno.. 

Ma i suoi testi sono lunghi o corti?
“Non lunghissimi, sono per lo più riflessioni o conversazioni che faccio con i lettori”

E’ vero che scrive anche poesie?

"La verità è che ne ho scritta una sola, Rive mansuete: Amo la tempesta che mi ha portato a queste rive mansuete, cariche di doni. Esisto e cammino sulla terra che i miei piedi anelavano. Sto per ridere” 

Il suo ultimo articolo?
Tutti gli zeri del mondo” che è anche il titolo di una canzone di Renato Zero. Racconto di tutte quelle persone che trovano il fondamento della loro dignità nella sofferenza, che li tocca quotidianamente o che comunque li ha toccati in passato”. 


 

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