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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Rimedia danni permanenti dopo operazione, processo si avvia alla fine

Quando subì quell'intervento, con danni permanenti alla gola, il ragazzo operato aveva 11 anni. Il tribunale di Salerno ha ora calendarizzato le ultime udienze

"Giustizia per mio figlio". Lo chiede a gran voce Patrizia, mamma di Nocera Superiore, per suo figlio di 18 anni, che dopo un'operazione al Ruggi nel 2015 rimediò danni permanenti. L'intervento era di appendicetomia. 

Il processo

Eppure, anche dopo 7 anni trascorsi, il processo sembra destinato a concludersi. Il ragazzo - vittima - nel frattempo è diventato maggiorenne e ha potuto costituirsi parte civile. Quando subì quell'intervento, con danni permanenti alla gola, aveva 11 anni. Il tribunale di Salerno ha ora calendarizzato le ultime udienze. Alla sbarra cè un anestesista dell'ospedale Ruggi d'Aragona. Durante l'intervento - risponde di lesioni colpose aggravate - avrebbe commesso una serie di errori. Quando il giovane entrò in sala operatoria fu intubato per via tracheale. Andava operato per un'appendicite e due linfonodi. Quando il medico effettuò l'estubazione - la rimozione del tubicino dall'interno della trachea - avrebbe provocato due lacerazioni, con lesioni alla glottide del giovane paziente. L'organo collegato alle corde vocali. Da allora, le condizioni del ragazzo peggiorarono, con indebolimento della glottide, irritazioni alle vie respiratorie e disagi che si manifestavano nel quotidiano. La madre denunciò tutto nel 2016. Da allora, il figlio è sotto cura costante di cortisone, per combattere le fasi acute. "Che arrivavano all'improvviso" racconta il genitore, costringendo i due ad andare in ospedale per ogni emergenza. Nelle prossime udienze il tribunale di Salerno registrà le testimonianze dei periti e dell'equipe medica. Poi arriverà la sentenza. 

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