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Cronaca Vietri sul Mare

Presunto traffico di reperti archeologici depredati dall'Isis: indagini a Vietri

In azione per vederci chiaro sull'inchiesta pubblicata da La Stampa, i carabinieri del comando provinciale di Salerno, quelli del Ros e i colleghi della Tutela Patrimonio Culturale di Napoli

E' stata avviata un'indagine sul presunto traffico di reperti archeologici depredati dall'Isis tra Iraq, Siria, Libano ed Egitto: come riporta il quotidiano La Stampa, nel giro sarebbe coinvolta Vietri sul Mare. La Procura, diretta da Corrado Lembo, ha dato incarico alla polizia giudiziaria di approfondire le notizie.

In azione per vederci chiaro, dunque, i carabinieri del comando provinciale di Salerno, quelli del Ros e i colleghi della Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. Sempre secondo l'articolo de La Stampa, un intermediario della 'ndrangheta accompagnerebbe i clienti in un negozio che si trova in una delle frazioni nella cittadina della Costiera seguendo un preciso modus operandi: la vendita dei reperti archeologici sarebbe uno dei modi che gli estremisti islamici dell'Isis adottano per reperire denaro da destinare all'acquisto delle armi. E a fare da intermediari e da venditori sarebbero gli esponenti della malavita calabrese.  Acquirenti e venditori, inoltre, si darebbero appuntamento in un noto hotel di Vietri. "A Vietri sul Mare dove inizia l’autostrada Napoli-Reggio: l’appuntamento con l’emissario che arriva dalla Calabria è, a metà pomeriggio, all’albergo Lloyd. Un posto «sicuro» che lui stesso ha indicato. Sono qui per comprare reperti archeologici arrivati da Sirte, bastione degli indemoniati dell’Isis, al porto di Gioia Tauro", si legge sull'inchiesta giornalistica de La Stampa.


 

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