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Centrale del Latte, la Cisl contro De Luca: "Come verranno coperti i 13 milioni?"

Buono: "Le buone relazioni tra proprietà e dipendenti passano anche attraverso una corretta comunicazione: il sindaco di Salerno predica bene ma razzola male"

"Le principali società che hanno risposto al Bando per la privatizzazione della Centrale del Latte di Salerno stanno abbandonando la procedura. Le nostre preoccupazioni, dunque, erano più che fondate ed ora ci sono, all'orizzonte, anche problemi di bilancio per la casse dell'Amministrazione comunale di Salerno". Queste le parole del segretario generale della Cisl di Salerno, Matteo Buono.

"L'aspetto più inquietante della vicenda della privatizzazione della Centrale del Latte -  prosegue il segretario - è che delle varie rinunce da parte degli imprenditori privati lavoratori della Centrale del Latte e organizzazioni sindacali hanno preso contezza solo attraverso alcuni articoli apparsi sulla stampa locale. I vertici dell'Amministrazione comunale di Salerno, che solo qualche giorno fa hanno stigmatizzato il comportamento della proprietà della società ex Filtrona per la decisione di chiudere lo stabilimento di Salerno senza alcuna comunicazione, si stanno comportando allo stesso modo, se non peggio. Le buone relazioni tra proprietà e dipendenti passano anche attraverso una corretta comunicazione di notizie ed informazioni che possono essere utili ad un miglioramento della qualità del lavoro. Evidentemente il sindaco di Salerno predica bene ma razzola male".

Buono, inoltre, sottolinea come "la cifra che si sarebbe dovuta incassare dai privati è stata già inserita dal Comune di Salerno nel bilancio di Previsione 2014 per un ammontare pari ad oltre 13 milioni di euro": "Come verranno coperti? E poi a quanto ammonta la spesa sostenuta dall'Amministrazione comunale di Salerno per la società che si è occupata di redigere la valutazione sul valore della Centrale del Latte? Se dovesse rispondere al vero la voce di un presunta perdita nel bilancio della Centrale del Latte per l'anno 2013 il Comune, unico proprietario, potrebbe ricorrere a forme di finanziamento alternative come fatto in altri comuni, a cominciare da quello di Firenze, dove l'azienda pubblica del Latte è stata quotata in borsa", ha concluso.

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