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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Consiglio comunale a Sarno, Rega: "Il sindaco non dice la sua"

Si è riunita lo scorso venerdì l’assise nella città di Sarno. Diversi i punti all’ordine del giorno, dalle interrogazioni all’approvazione del Distretto Urbano del Commercio, fino all’approvazione della donazione di alcuni appezzamenti di terreno sul Monte Saretto a favore dell’Ente comunale da parte della famiglia Fabricatore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Si è riunita lo scorso venerdì l’assise nella città di Sarno. Diversi i punti all’ordine del giorno, dalle interrogazioni all’approvazione del Distretto Urbano del Commercio, fino all’approvazione della donazione di alcuni appezzamenti di terreno sul Monte Saretto a favore dell’Ente comunale da parte della famiglia Fabricatore. 

Tuttavia, non è mancata la polemica. Durante la fase delle interrogazioni, infatti, è stata subito bagarre quando il consigliere di opposizione, Antonello Manuel Rega, ha posto la sua domanda in merito alle condanne ascritte al primo cittadino, Giuseppe Canfora, le quali riguardano delle accuse a lui addotte mentre ricopriva la carica di Presidente della Provincia di Salerno. 

"La mia interrogazione era a nome di tutta l’opposizione, in quanto ci saremmo aspettati – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia – che il sindaco o la presidenza avesse informato l’assise cittadina di quello che era lo sviluppo della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il primo cittadino, quando era Presidente della Provincia. Nessuno ha pensato di fare una riunione d’assise, anche informale rispetto alle istituzioni, per parlare dello stato dei fatti, che abbiamo appreso dai giornali. Abbiamo dunque appreso che la sentenza di condanna è stata confermata – ha detto il consigliere – e nonostante ciò la nostra intenzione era quella di non entrare in disquisizioni di tipo giuridico, ma, ricordo che il Partito Democratico ha pubblicato, di sua sponte, un codice etico prima di presentarsi alle elezioni, il quale prevedeva le dimissioni della personalità politiche interessate, in caso di condanna. Mi chiedo dunque quale sia il messaggio che lasciamo alle future generazioni, ed è per questo che ci attendevamo di essere notiziati sulle decisioni del sindaco e della maggioranza, non solo a noi, ma alla cittadinanza". 

In merito alle risposte ricevute, è stato il presidente del consiglio ad intervenire, affermando di "non leggere i giornali" e quindi di non essere a conoscenza dei fatti . Da parte del sindaco, invece, la domanda è rimasta inevasa.  

"Questa risposta è stata irrispettosa e gravissima, non consona al ruolo ricoperto dal presidente dell’assise cittadina, che quasi corrispondeva ad un tono irrisorio delle nostre dichiarazioni ed è per questo che non solo abbiamo lasciato l’aula, ma che chiederemo anche la sfiducia del presidente. Inoltre, il sindaco stava per rispondere, ma il presidente, intervenendo in modo intempestivo, lo ha di fatto bloccato, dando l’impressione di star svolgendo un ruolo di tutore, quasi il sindaco fosse bisognoso di un’Amministrazione di sostegno". 

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