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"Il Comune di Sassano a rischio commissariamento": l'allarme del MeetUp

Secondo quanto riportato dagli attivisti del MeetUp, l'Amministrazione ha 60 giorni di tempo per approvare il "Regolamento sugli istituti e organismi di partecipazione popolare" e 45 per costituire i "Comitati unici di garanzia per le pari opportunità"

"Il Comune di Sassano è a rischio commissariamento": a lanciare l'allarme sono stati gli attivisti del MeetUp No all'indifferenza Sassano che hanno spiegato che l'Amministrazione ha 60 giorni di tempo per approvare il Regolamento sugli istituti e organismi di partecipazione popolare e 45 per costituire i Comitati unici di garanzia per le pari opportunità.

Le motivazioni

Le tempistiche sono state intimate dal Difensore Civico Regionale al sindaco di Sassano ed, in caso di inadempienza, verrà nominato un commissario ad acta. "Alcuni cittadini di Sassano, dopo aver constatato il diniego alle loro legittime richieste fatte pervenire al Sindaco, hanno denunciato la grave mancanza di strumenti di Partecipazione Attiva nella gestione della cosa pubblica e di specifici regolamenti in materia di Democrazia Diretta - spiegano gli attivisti del MeetUp - Lo Statuto Comunale è stato sostanzialmente inapplicato dall’Amministrazione Pellegrino". Gli stessi attivisti, poi, denunciano che lo statuto del Comune di Sassano non contempla strumenti quali il Consiglio Comunale Aperto, l'Istruttoria Pubblica ed il Bilancio Partecipato: "Che consentono un coinvolgimento dei cittadini su specifici temi di interesse collettivo ed una effettiva partecipazione civica nella gestione della cosa pubblica, mentre non è mai stato approvato il regolamento di Partecipazione Popolare che permette ai cittadini di poter intervenire su importanti decisioni che riguardano il loro futuro ed un coinvolgimento diretto nella gestione della Cosa Pubblica e dei Beni Comuni. L’intervento del Difensore Civico Regionale è la dimostrazione di quanto importante possa essere il ruolo di un istituto che agisce a garanzia dei diritti dei cittadini ponendosi, nei limiti del possibile, come un argine nei confronti di chi confonde la cosa pubblica come cosa sua, mortificandone la corretta ed imparziale gestione".

Il commento

"La diffida del difensore Civico - hanno spiegato gli attivisti del MeetUp - è la prova di quanto mai sia nudo il re. A fronte della retorica sterile e chiacchierona del sindaco, buona per i palchi di avanspettacolo, resta la cruda realtà di un paese dove i diritti restano favori,
la Democrazia Partecipativa è stata mortificata nei più elementari principi e la trasparenza continua ad essere negata. Siamo di fronte ad un fatto grave, ma siamo anche coscienti che il bisogno di conoscere non può essere soddisfatto senza l’affermazione del diritto di sapere e, soprattutto, senza la difesa del diritto di Partecipazione Attiva che a qualcuno fa comodo negare. L’auspicio è che nelle prossime settimane si attivi un percorso di coinvolgimento e confronto con cittadini e associazioni attraverso un tavolo tecnico dal quale possa uscire una proposta di regolamento condivisa e realmente utile alla collettività e che non si approvi solo un documento volto a salvaguardare la forma" concludono.

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