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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Festa di Sant’Antonio Abate: la storia e le tradizioni campane, dalla Vampa agli "animali parlanti"

Il 17 gennaio la Chiesa benedice gli animali domestici. In Campania, durante la notte, vengono accesi dei falò come auspicio per l’anno nuovo, riprendendo l'usanza contadina di bruciare i residui del freddo inverno per fare spazio e propiziare il lavoro agricolo nuovo

Mancano pochi giorni alla festa di Sant’Antonio Abate, eremita egiziano che abbandonò ogni cosa per vivere sulle rive del Mar Rosso. Il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati, come è noto, è considerato protettore degli amici di zampa. Non a caso, il 17 gennaio la Chiesa benedice gli animali domestici. In Campania, durante la notte, vengono accesi dei falò come auspicio per l’anno nuovo, riprendendo l'usanza contadina di bruciare i residui del freddo inverno per fare spazio e propiziare il lavoro agricolo nella bella stagione. Immancabile per la tradizione "A vampa 'e Sant'Antuono", rievocando leggenda secondo la quale il Santo era sceso agli inferi per rubare il fuoco e permettere agli uomini di riscaldarsi

Secondo un’antica tradizione contadina, infine, la notte tra il 16 e il 17 gennaio, tutti gli animali domestici hanno la possibilità di parlare, ma si dice che il miracolo sia di buon auspicio solo se non si ascoltano le parole dette tra loro.

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