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Calcio

I muscoli della Salernitana e il metodo di allenamento: parla l'ex preparatore di Paulo Sousa

Ha detto: "La Salernitana ha da cambiare e rivedere molte cose. Siamo arrivati con il compito preciso di salvare la squadra"

"Il lavoro di mister Inzaghi è comunque condizionato nel breve termine dal periodo di preparazione del precedente allenatore a cui si sta ponendo rimedio". Alcuni giorni fa, in uno stralcio della nota stampa attraverso la quale informava di aver incontrato la tifoseria organizzata, la Salernitana ha acceso i riflettori sui muscoli dei calciatori granata e sulla metodologia di allenamento, durante la gestione di Paulo Sousa. 

L'analisi

L'ex preparatore atletico si chiama Lluis Sala ed è stato esonerato insieme agli altri componenti dello staff tecnico dopo la trasferta di Monza, quando il patron Iervolino ha deciso di separarsi da Paulo Sousa. Durante una puntata del podcast YouTube diretto da Alex De La Vega, Sala ha dichiarato: "L’ultima esperienza in Italia mi ha richiesto molto non solo a livello mentale, ma anche fisico. Abbiamo provato non tanto a cambiare le cose, ma ad aggiungere cose nuove. Alla fine abbiamo comunque fatto la storia del club raggiungendo la terza Serie A consecutiva e questo la dice tutta. Il profilo di routine quotidiana che avevamo a Salerno era molto diverso da quello di altri posti. Noi abbiamo dovuto a poco a poco modificare i comportamenti. Modellavamo un microciclo settimanale che ogni squadra di livello, secondo noi, dovrebbe avere. In un club, anche di gran nome, è più importante la persona che lavora. La Salernitana non è un club con un grande blasone, ma ha da cambiare e rivedere molte cose. Siamo arrivati con il compito preciso di salvare la squadra. Però quando assumi un allenatore che per nome, carriera e curriculum potrebbe allenare una delle squadre che stanno lottando per vincere il campionato o per andare in Champions League, lo fai con l’intenzione di chiedergli anche di dare al club un’altra visione. Abbiamo cercato di creare una routine da dare agli altri componenti dello staff. Una volta che abbiamo salvato la squadra, nel pre-campionato abbiamo iniziato a dire "questo si fa così, questo invece non si fa", sulla base del nostro credo. A Salerno ci siamo uniti a uno staff già presente sul luogo e ha inciso il fatto di arrivare da un altro Paese, con un diversa mentalità di lavoro. Bisognava avere cautela e abbiamo provato ad agire gradualmente”.

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