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Djuric e Jallow illudono la Salernitana ma Zigoni tiene a galla il Venezia: salvezza ancora in bilico

In curva Sud il sindaco Napoli e Piero De Luca. Menichini schiera il tridente e rispolvera Orlando dopo due anni dalla sua ultima gara da titolare, il 18 maggio 2017. In tribuna, tra gli altri, anche Igli Tare. Il direttore sportivo della Lazio ha accompagnato Claudio Lotito. Presente anche il co-patron Mezzaroma

La testata di Djuric, il guizzo di Jallow, le piroette di Orlando: la Salernitana stava per asfaltare il Venezia e per ipotecare mezza salvezza, in attesa della finale di ritorno in programma in Laguna domenica 9 giugno. Nel primo dei sei minuti di recupero, però, Zigoni ha realizzato il golletto di testa (2-1, cross di Coppolaro che sfugge a Mantovani, Pucino beffato in marcatura) che tiene a galla il Venezia e riporta in bilico la salvezza alle ore 18. La squadra granata non vinceva allo stadio Arechi - diventato troppe volte terra di conquista - dal 13 aprile, cioè dalla sfida al Cittadella. Lo ha fatto ma lo scarto è troppo risicato per stare sereni: a Venezia sarà battaglia e la Salernitana avrà a disposizione due risultati su tre. In caso di malaugurata sconfitta con un gol di scarto, si andrà ai tempi supplementari. Alla partita, in curva Sud, hanno assistito anche il sindaco Enzo Napoli e il deputato dem Piero De Luca.

La tattica

Due anni dopo, ecco Orlando: gioca titolare, toglie le ragnatele, deve sfrecciare sulla fascia destra, deve essere la carta in più della Salernitana contro il Venezia, nella gara d'andata dei playout. Tre anni dopo, ecco Menichini, di nuovo faccia a faccia con il playout: salvò i granata a Lanciano, mettendo una seria ipoteca sulla permananenza nella categoria, e adesso ci riprova. Per battere il Venezia, l'allenatore di Ponsacco sceglie anche Djuric centravanti e Jallow, che vince il ballottaggio con Andrè Anderson. La doppia mossa si rivelerà decisiva, anche se nel secondo tempo la Salernitana commette l'errore di schiacciarsi nella propria area di rigore, fino a subire il gol che adesso riaccende le speranze del Venezia. Il primo tempo, invece, comincia con i granata che attaccano sotto la curva Nord. Al portiere Micai, dunque, tocca la porta sotto la Sud, che gli tributa un fortissimo applauso di incoraggiamento dopo l'aggressione subita qualche giorno fa.

La cronaca

La Salernitana la sblocca al 14', con un gol di Djuric, di testa. La miccia l'accende il furetto Orlando, un giocatore lasciato colpevolmente in panchina nelle giornate precedenti. L'ex Vicenza sfonda a destra, cambia passo, vede Lopez sulla sinistra e cambia gioco. Il cross è teso, Djuric prende l'ascensore e schiaccia di testa. Vicario è troppo statico sulla linea di porta: tenta di respingere ma raccoglie il pallone in fondo al sacco. Dal Venezia al Venezia: Djuric, il gigante bosniaco, in campionato aveva realizzato il suo primo gol proprio contro i lagunari. Il Venezia replica al 20' e sfiora il pareggio: cross di Zampano dalla destra, torsione di Bocalon, l'ex di turno,e  pallone fuori di un soffio, alla destra di Micai. La Salernitana raddoppia al 25' sfruttando la rimessa lunga di Lopez e i centimetri di Djuric. L'uruguagio pesca da fallo laterale la testa del centravanti che fa la sponda per Jallow. L'attaccante gambiano si avvita e in girata, di destro, infila il pallone nell'angolo alla destra di Vicario: 2-0 grazie al guizzo fulmineo dell'attaccante granata.

L'effetto VAR

Nei playoff e nei playout di serie B è stato introdotto il Video Assistant Referee, cioè il tanto temuto VAR, l'occhio elettronico. Al 35', il Venezia ha invocato il calcio di rigore dopo un presunto fallo di mani di Mantovani. L'arbitro Di Paolo di Avezzano ha fermato il gioco per due minuti e gli spettatori presenti allo stadio Arechi hanno trattenuto il respiro. Tutti in apnea, in attesa dei replay. Al VAR Ghersini e Serra hanno passato al setaccio tutte le immagini, da ogni angolazione. Poi hanno dato il via libera e i tifosi granata hanno esultato come per un gol. Al 42' sbavatura della Salernitana in difesa: i granata perdono palla sulla propria destra, tiro di Lombardi e bagher provvidenziale di Micai.

Il secondo tempo

Il Venezia si fa vivo al 17': tiro dal limite di Pinato, Micai si rifugia in corner. Poi Cosmi, assai nervoso all'intervallo, richiama in panchina  (lui, invece, su quella aggiuntivo, in aperta polemica con la direzione arbitral) Bocalon e completa il cambio tutto di ex granata. Al suo posto, infatti, entra Alessandro Rossi. Fa altrettanto Menichini, qualche istante dopo: fuori dal campo (e dal tunnel dell'anonimato nel quale era finito perché non giocava) Orlando che raccoglie gli applausi scroscianti del pubblico e lascia il posto a Djavan Anderson. I tifosi granata trattengono il respiro al 30', quando Lombardi colpisce di testa, il pallone rimbalza sul terreno di gioco, scavalca Micai ma cade sulla parte superiore della trasversale. Brividi anche al 32': prende la mira Pinato dal limite ma il pallone fila via a pochi centimetri dal palo sinistro, a Micai battuto. Sospiri anche al 36': mentre Menichini prepara il cambio in attacco (Calaiò in campo per Djuric), Lombardi scappa sulla sinistra e crossa nel cuore dell'area per Modolo che di testa grazia la Salernitana alzando la mira. Doccia fredda in pieno recupero. Nel primo dei sei minuti Zigoni realizza il golletto di testa (2-1, cross di Coppolaro, Pucino beffato) che tiene a galla il Venezia e riporta in bilico la salvezza. Dopo il danno poteva materializzarsi anche la beffa, se Micai d'istinto non avesse deviato il colpo di testa ravvicinato di Rossi.

Le presenze romane

Allo stadio non solo diecimila tifosi (file interminabili al botteghino) ma anche il direttore sportivo della Lazio Igli Tare. L'ex centravanti albanese, adesso braccio destro di Claudio Lotito nella capitale, ha accompagnato il co-patron granata allo stadio Arechi. Presente anche Marco Mezzaroma. Contestazione della curva a Lotito. Scatta al 40' della ripresa: "Non l'ha mica capito... Salerno non è la Lazio".

Gli striscioni

Tifosi presenti solo per la maglia, solo per salvare la categoria. Nessuno dei presenti sugli spalti ha dimenticato il campionato di stenti ma tutti (la maggioranza, gli ultras Ums hanno proseguito la diserzione) hanno deciso di incitare la Salernitana, incoraggiata fin dal riscaldamento. In curva Sud, a firma Centro Storico, è stato esposto un lungo striscione: "Per la nostra maglia, per questa lunga storia, a denti stretti pretendiamo la vittoria". Le due tifoserie sono legate da un solido rapporto di amicizia. I veneziani hanno deciso di non presentarsi allo stadio, protestando per i playout che cominciano venti giorni dopo la conclusione del campionato. Gli ultras granata hanno fatto un'altra scelta ma non hanno dimenticato di omaggiare i supporter lagunari con uno striscione: "Rispetto per la Venezia ultras".

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