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Domenica, 28 Aprile 2024
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Vigili urbani di Salerno promossi nello "staff" alla Regione: condanna in Appello per De Luca

Il governatore della Campania dovrà versare 100 mila euro nelle casse regionali

Confermata la condanna erariale per Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione Campania dovrà risarcire di 100 mila euro le casse dell’Ente per la nomina di quattro vigili di Salerno all’interno della sua Segreteria, con tanto di stipendio dirigenziale. A stabilirlo la prima sezione di Appello della Corte dei Conti che ha ribadito le accuse nei confronti dell’ex sindaco di Salerno ed ha rimodulato anche la condanna. Dai 59 mila euro disposti in primo grado, in Appello la condanna arriva a 100.910,80 euro. .

Le accuse 

I quattro agenti della Polizia Municipale vennero inizialmente distaccati in posizione di "comando" presso la Regione Campania per svolgere le mansioni di autista di De Luca. Successivamente, però, sono stati contrattualizzati come "responsabili di segreteria" nell'ufficio di diretta collaborazione della Presidenza della Giunta Regionale. E così venne loro corrisposta una indennità dirigenziale continuando - secondo quanto poi emerso dagli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli - a svolgere esclusivamente le mansioni di autista. Le indagini della Guardia di Finanza di Napoli sono state coordinate dalla Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti. "Deve ritenersi che, contrariamente a quanto affermato con la sentenza impugnata, la condotta serbata nella vicenda di cui è causa dal Presidente De Luca non sia connotata da dolo, bensì da mera colpa grave". Lo scrive la prima sezione giurisdizionale centrale della Corte dei Conti (presidente Massimo Lasalvia, consigliere relatore Carmela de Gennaro; consiglieri: Aurelio Laino, Giuseppina Mignemi e Beatrice Meniconi) nella sentenza. Per i giudici De Luca è responsabile di “colpa grave” perché  ha “consentito che ai quattro collaboratori venisse corrisposta una indennità per così dire “maggiorata”, senza che ricorressero i necessari presupposti; né costui, agendo con evidente colpa grave, in modo del tutto superficiale e poco avveduto, nonostante la lunga esperienza maturata ai vertici di una pubblica amministrazione, si è mai premurato di acquisire, in merito alla legittimità del proprio operato, il parere dei competenti organi tecnico-amministrativi, in primis quello del Responsabile dell’Ufficio di Ragioneria o del Direttore generale”. Il governatore della Campania ha sostenuto insieme con i suoi avvocati di ritenere "più funzionale e appropriato", per le sue esigenze, una segreteria "mobile" maggiormente rispondente "all'impostazione dinamica impressa alla sua attività" e quindi "facendosi coadiuvare da soggetti di propria fiducia, cui erano affidate, in via congiunta ed esclusiva, sia mansioni di responsabilità che meramente organizzative della propria agenda, nonché di 'filtro' nelle comunicazioni con altri soggetti". 

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