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Cronaca

Crisi benzinai: "Siamo al collasso", parla il gestore Gerardo D'Amora

La sua attività si trova in via Baratta: "Vendiamo non più di 100 litri di benzina al giorno, non abbiamo diritto al bonus partite Iva, i sindacati hanno lanciato un messaggio, un grido di dolore"

"Passano due o tre automobilisti: un po' di rifornimento e via. Vendiamo dai 50 ai 100 litri di benzina al giorno. Se consideriamo che il nostro guadagno è il 3% su 1000 euro, mi chiedo per quale motivo siamo aperti". Gerardo D'Amora, gestore del distributore di carburante Esso, in via Silvio Baratta, a Salerno, è operativo dalle ore 7. Una volta i bar servivano i primi caffé, "adesso - dice - è tutto chiuso... e guardiamo i palazzi intorno. Ferme le attività professionali, fermi gli uffici. Noi restiamo aperti fino alle ore 13.30. L'altra parte della giornata la copriamo attraverso il self service. Altri miei colleghi in zona hanno già preso questa decisione: a via Irno, via San Giovanni Bosco, via Risorgimento".

La crisi

Le automobili non circolano, benzina e gasolio restano nelle colonnine i sindacati hanno lanciato un messaggio e minacciato sciopero, a partire dai distributori sulle aree di servizio in autostrada, fino a coinvolgere poi i distributori in città. Il premier Giuseppe Conte, nel frattempo, ha invitato al senso di responsabilità. "E' stato lanciato un messaggio - prosegue D'Amora - è il grido di dolore di un settore adesso in ginocchio, al collasso. Noi siamo i gestori, non i proprietari: abbiamo le famiglie, l'affitto da pagare, il mutuo. In che modo? Due settimane fa sono venuti i vigili  urbani e ci hanno fatto chiudere il lavaggio auto. Abbiamo accettato ma non condividiamo, non comprendiamo: nel lavaggio non si crea assembramento, è come portare gli abiti in lavanderia. Siamo al collasso e posso certificarlo in ogni momento, attraverso i registri Utif, come accade con i contatori di luce e gas". Dopo il mancato incasso, anche la beffa: "Per il momento, non rientriamo nepppure nella fascia di lavoratori che possono accedere al bonus di 600 euro destinato alle partite Iva: siamo servizio pubblico come le tabaccherie, gli alimentari".

Isolamento

La crisi economica, conseguenza del coronavirus, ha peggiorato una situazione già instabile e precaria, in via Silvio Baratta. "Il problema è cronico, siamo tagliati fuori dal traffico veicolare - conclude D'Amora - da mesi, da anni attendiamo l'inversione del senso di marcia all'altezza del ponte di via Cacciatori dell'Irno. La nuova viabilità ci darebbe maggiore respiro e riporterebbe la strada al centro del transito veicolare. Non accade e noi, dalle ore 7 alle 13.30, guardiamo i palazzi".

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