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La criminalità organizzata a Salerno: ecco la relazione semestrale dell'Antimafia

L'agro nocerino-sarnese rappresenta l'area con una maggiore concentrazione di sodalizi ben strutturati e con proiezioni extra provinciali. Lo documenta la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia

L’agro nocerino-sarnese rappresenta l’area con una maggiore concentrazione di sodalizi ben strutturati e con proiezioni extra provinciali. Lo documenta la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia. In particolare, a Scafati il gruppo Matrone, legato alla famiglia Cesarano di Castellammare di Stabia, risulta ancora attivo nonostante l’arresto del capo clan e di sodali di spicco. Nello stesso ambito territoriale, è da segnalare il gruppo Loreto-Ridosso, le cui dinamiche interne sono state rese note da uno dei suoi elementi di vertice, diventato collaboratore di giustizia.

"Nella città di Angri, il clan Nocera appare indebolito dagli arresti e dalla collaborazione di diversi esponenti apicali - scrive la Direzione Investigativa Antimafia - Questo stato di cose avrebbe consentito l’ascesa di giovani pregiudicati, favoriti anche dal sostegno di sodalizi dell’entroterra vesuviano. Nel territorio di Nocera Inferiore sono presenti alcuni storici esponenti della Nuova Camorra Organizzata". A Pagani, invece, rimane forte la presenza del clan Contaldo e del cartello D’Auria-Petrosino-Fezza, nonostante lo stato di detenzione dei vertici del sodalizio e la collaborazione con l’Autorità Giudiziaria di alcuni esponenti. Nei confronti del menzionato cartello, nel mese di maggio, la Sezione Operativa della D.I.A. di Salerno ha eseguito il sequestro, con contestuale confisca, di diversi beni mobili e immobili - del valore complessivo di oltre 350 mila euro - nella disponibilità di un affiliato, particolarmente attivo nelle truffe ai danni dell’Inps per i falsi lavoratori.

A Sarno si registra la presenza di una frangia del clan Graziano di Quindici, nell'Avellinese, dedito all’attività estorsiva ed all’infiltrazione negli appalti pubblici, in grado di estendere la propria influenza criminale anche sui limitrofi comuni di Siano e Bracigliano. A Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara, alle porte della costiera amalfitana, si segnala un gruppo legato al clan Sorrentino (già operante su Pagani), a cui si affiancano soggetti collegati ai sodalizi di Pagani e Nocera Inferiore. Propaggini risultano attive anche a Castel San Giorgio e Roccapiemonte.

A Cava de' Tirreni sono presenti esponenti del clan Bisogno e, al pari di altre aree della provincia, gruppi neocostituiti
attivi nel traffico e nello spaccio di stupefacenti. Nella Piana del Sele, in particolare a Battipaglia ed Eboli, l’indebolimento del clan Pecoraro-Renna e del contrapposto clan De Feo avrebbe lasciato spazio, nella gestione delle attività illecite, a gruppi basati su strutture familiari, anche questi coinvolti nel settore degli stupefacenti e nelle estorsioni. Ad Agropoli è presente la famiglia di nomadi Marotta ed elementi del clan Fabbrocino. L’area del medio e basso Cilento, a forte vocazione turistica e confinante con la Calabria, appare infine esposta a possibilii investimenti immobiliari ed imprenditoriali da parte della criminalità organizzata napoletana, casertana e calabrese.  

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