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Cronaca

Omicidio D'Onofrio, nessun testimone: la pista del "regolamento di conti"

Continuano senza sosta le indagini della Questura di Salerno per risalire al movente e soprattutto al mandante/mandanti dell'assassino del pregiudicato di Matierno.

Proseguono senza sosta le indagini della Questura di Salerno per risalire al movente e soprattutto al mandante/mandanti dell’omicidio di Ciro D’Onofrio, il pregiudicato di Matierno ucciso domenica sera a colpi di pistola in viale Kenndy a Pastena. Finora la tanto attesa “svolta” nelle attività investigative non c’è stata. Le persone presenti in zona al momento del delitto (avvenuto intorno alle 21.30), infatti, avrebbero dichiarato di non aver visto nulla, ma di aver udito soltanto tre spari.

Per questo, a quasi quarantotto ore dall’assassinio, gli inquirenti non escludono alcuna pista. Il questore Pasquale Errico parla di “regolamento di conti” ma si lavora per riuscire ad inquadrare il movente. A partire proprio dai precedenti penali di D’Onofrio legati non soltanto al mondo della  droga ma anche a rapine e furti. Per questo, nelle ultime ore, sarebbero state svolte per otto perquisizioni.

LA DINAMICA

L’uomo si trovava a bordo di uno scooter Piaggio Free ed è stato raggiunto da tre colpi di pistola, sparati a distanza ravvicinata. Indossava il casco ma è morto all'istante. L’ultimo colpo, quello sparato alle spalle, potrebbe essere stato quello mortale. Secondo una prima ricostruzione il pregiudicato avrebbe compiuto qualche passo prima di cadere a terra nei pressi di un piccolo chioschetto-bar ubicato nel quartiere.

GLI ACCERTAMENTI

Intanto nelle prossime ore, in attesa che venga svolta l’autopsia sul cadavere (attualmente custodito presso l’obitorio dell’ospedale “Ruggi d’Aragona”), verranno visionate le immagini registrate dalle telecamere della sede distaccata dell’Asl situata a pochi metri dal luogo dell’omicidio.

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