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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Sarno

Sarno, padre ucciso con una coltellata: il gip lascia il figlio in carcere

Sullo sfondo l'inchiesta della Procura di Nocera sul decesso di un cittadino ucraino di 65 anni avvenuto a Samo lo scorso 27 aprile. L'uomo, dinanzi al gip, ha scelto ieri di avvalersi della facoltà di non rispondere

Omicidio del 65enne ucraino a Sarno, resta in carcere il figlio. Lo ha deciso il gip, ieri, convalidando il fermo e disponendo ordinanza di custodia in carcere per lo straniero. Sullo sfondo l'inchiesta della Procura di Nocera sul decesso di un cittadino ucraino di 65 anni avvenuto a Samo lo scorso 27 aprile. L'uomo, dinanzi al gip, ha scelto ieri di avvalersi della facoltà di non rispondere

L'indagine

L'indagato ha 41 anni, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di polizia di altra natura. Le indagini, comprendenti accertamenti tecnico-scientifici, l'acquisizione di dichiarazioni di persone informate, l'analisi di registrazioni di impianti di video-sorveglianza, l'esecuzione di intercettazioni ambientali nonché perquisizioni e sequestri di cose pertinenti al reato, avevano consentito di accertare, in termini pienamente riscontrati dagli esiti dell'autopsia, che il decesso dell'uomo, trovato esanime all'interno della sua abitazione proprio su segnalazione del figlio, fosse da ricondurre non alle conseguenze di una caduta accidentale (come da quest'ultimo sostenuto), bensì a una singola ma violenta coltellata sferratagli al cuore dal congiunto, cui era seguita una breve agonia.

Secondo la ricostruzione dei fatti, avvenuta dall'individuazione dell'arma del delitto ed esecuzione di accertamenti tecnici sulla scena del crimine utili alla definizione della dinamica, il colpo mortale era stato sferrato per futili motivi nel corso di una delle frequenti liti familiari che opponevano i due, avvenuta mentre autore e vittima erano momentaneamente da soli nell'abitazione e l'odierno arrestato era sotto effetto di sostanze alcoliche. L'emissione del decreto di fermo si era basato anche sul pericolo di fuga dell'uomo, già irregolare sul territorio Italiano, oltre che privo di attività lavorativa e di vincoli familiari stabili in loco se non quelli della famiglia d'origine nel cui ambito si sarebbe consumato il delitto. La famiglia stessa, d'altronde, avrebbe manifestato la volontà di recarsi nell’immediatezza in Ucraina con il pretesto di trasportare la salma, viaggio a cui sarebbe seguito un verosimile non ritorno in Italia dell'indagato.

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