Coltellata fatale al padre, fu omicidio preterintenzionale: condannato a 12 anni
La difesa aveva sostenuto la carenza indiziaria, vista l'assenza del movente, dei testimoni, così come della mancanza di impronte sull'arma del delitto, mai individuata con esattezza
Fu omicidio preterintenzionale e non volontario, 12 anni di pena per l'uomo che uccise il padre, ad aprile scorso, a Sarno. La sentenza ieri in Corte d'Assise a Salerno, con la derubricazione dell'accusa e il ricoonscimento della parziale infermità mentale dell'imputato. La vittima, un cittadino ucraino di 65 anni.
L'indagine
L'imputato - difeso dai legali Raffaele Franco e Rodolfo Viserta - è stato ritenuto responsabile della morte del padre. La vittima fu trovata esanime all'interno della sua abitazione proprio su segnalazione del figlio, che aveva riferito ai vicini di un incidente domestico. Dopo un litigio, invece, l'uomo aveva colpito il padre al petto con un coltello. Dopo qualche settimana fu arrestato, in ragione del pericolo di fuga captato dagli investigatori in ambientale, vista la volontà di cremare il padre nel suo paese d'origine. La difesa aveva sostenuto la carenza indiziaria, vista l'assenza del movente, dei testimoni, così come della mancanza di impronte sull'arma del delitto, mai individuata con esattezza.