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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Salernitana a Bologna, Colantuono si presenta: "Partita degna, non sono un traghettatore"

L'allenatore granata, il quarto della stagione, si presenta spiegando di aver accettato l'incarico come uomo società

La Salernitana fa visita a una delle squadre più in forma del momento. Il Bologna, complice anche la vittoria in trasferta dell'Atalanta in casa del Napoli, cerca nuovi punti per allungare il passo in Champions League. Sulla panchina dei granata c'è Stefano Colantuono, quarto allenatore della stagione. Nove partite e poi arriverà la fine. Ma il tecnico granata non molla, prepara le prossime tappe e fissa gli obiettivi a breve scadenza. 

La presentazione

"Avevo fatto una scelta diversa, dopo 24 anni intensi e presidenti impegnativi. Mi ero un po' rilassato per togliere un po' di pressione e perché mi piaceva il progetto nuovo che si era innescato con la Salernitana. Ormai a Salerno è il quinto anno e poi probabilmente inizierà il sesto. Dopo Bergamo è la piazza dove sono stato di più: mi piace la città, il rappporto con la piazza e con la società - senza fare sviolinate - è buono, mi hanno chiesto una mano e sono qui, dopo tanti cambi di panchina. Abbiamo tutti il compito di portare avanti il campionato nel modo migliore possibile, nel rispetto della società che non ci fa mancare niente e anche nel rispetto della gente. Mille persone a Bologna sono un segnale: noi dobbiamo tenerne conto. Abbiamo fatto un buon lavoro, nonostante gli impegni dei nazionali. Andremo ad affrontare un avversario forte. Traghettatore? Quello era Caronte che traghettava i morti. Noi non siamo morti. Sono un uomo della società, sono un soldato e mi sono messo a disposizione. Non posso andare dietro a queste considerazioni sul mio futuro. Vivo sempre l'immediato e l'immediato ci dice che dobbiamo fare una partita degna, perché ce lo chiedono anche le persone al seguito. Vivo di questo momento, di presente e di attualità. Qualcosa dietro ce l'ho attaccato, anni di panchine, perché magari passa pure il messaggio che Colantuono non si ricorda come si fa l'allenatore. Avrei potuto rifiutarmi, perché c'è una clausola che me lo permetteva. Ma me la sentivo, volevo allenare e dare una mano. Del futuro adesso non me ne frega niente". 

Il gruppo

"E' in un momento di grande difficoltà. Ho parlato con tutti, ho fatto qualche chiaccchiera anche con Dia. Pronto a relazionare alla proprietà sulla squadra, a prescindere dalla categoria? Quando avrò il quadro chiaro ne discuterò con la proprietà, ho le mie idee anche sul futuro e me le farò strada facendo ma non le dirò ora, lo farò con chi di dovere, non sono uno sbandieratore di problemi, bisogna cercare di rimanere col gruppo compatto. Qualcosa potrebbe cambiare oppure no, è stata una settimana particolare, non avendo la squadra al completo, un’idea ce l’ho, potremmo metterla in pratica così come fare qualcosa che questo gruppo ha già fatto. Non sono alchimie, sono sistemi di gioco, nel calcio è semplice, alla fine quando attacchi la porta se non l’attacchi con 4-5 persone difficilmente fai gol e quando difendi ne devi mettere 7-8 dietro la linea del pallone, il calcio vive di equilibri e bisogna cercarli, in non possesso bisogna metterci a sviluppare con un certo discorso da lunedì”. La tattica: "Qualcosa potrebbe cambiare oppure no. Vediamo: un'idea ce l'ho, potremmo metterla in pratica oppure fare qualcosa che la squadra ha già fatto. Ma non c'è alchimia o scienza, sono sistemi di gioco. Chi fa calcio lo sa: se non metti in fase offensiva quattro, cinque giocatori e poi in fase di non possesso sette, otto, è difficile ottenere risultati". Pillole di notiziario: "Ochoa ha un infortunio, ha lavorato a parte e non è convocabile. Gyomber non c'è, perché è infortunato. Ha un problemino muscolare, è un generoso e se lo è trascinato. Pirola è ok. Ferrari, ragazzo della Primavera, sarà convocato con noi". 

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