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Caos alla Fondazione Ravello: si dimette il presidente Scurati, Saviano attacca De Luca

Esplode la polemica dopo il veto che sarebbe arrivato dal governatore della Campania rispetto alla presenza al Festival dello scrittore anti-camorra e del ministro della Salute Speranza

Caos alla Fondazione Ravello dove, a sole due settimane dalla nomina, si è dimesso il presidente Antonio Scurati. “Mi sono bastati, purtroppo, pochi giorni per accertare che i soci fondatori della Fondazione Ravello non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura. Da uomo di cultura e, soprattutto, da uomo libero, scelgo di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di presidente”. “Le dimissioni, spontanee e irrevocabili, hanno valore immediato” dichiara il premio Strega 2019.

La polemica

Oggi il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, seppur senza mai fare riferimenti precisi, ha parlato delle ultime discordie in casa Fondazione Ravello. Il governatore non avrebbe gradito l'inserimento nel programma del Ravello Festival di nomi come quello del ministro della Salute Roberto Speranza e lo scrittore Roberto Saviano, invitati dal neopresidente Scurati senza approvazione. Per questa ragione la conferenza stampa di presentazione del palinsesto, fissata per la giornata di ieri, era stata annullata 24 ore prima "per sopravvenuti impegni di alcuni partecipanti". “Le indicazioni vanno rispettate in generale e quelle date dalla Regione sono molto semplici - ha detto oggi De Luca - Le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni. Non si possono fare delle cose estemporanee che non c'entrano niente. Gli eventi che si propongono non devono essere segnati da conflitti di interesse da parte di chi li propone. Tutto quello che finanzia la Regione Campania non deve essere per nessuno un'occasione per promuovere un sistema di relazioni personali o per passare qualche giornata di ferie a spese della Regione, ma devono essere eventi nella più assoluta trasparenza. Siamo in una stagione nella quale sono in movimento tanti enti, fondazioni, rassegne, manifestazioni. Le regole sono quelle che vi ho ricordato, se non ci sono coincidenze di obbiettivi e ci si separa. Niente di particolarmente drammatico”. “Gli uomini liberi non hanno scelta perchè hanno già scelto molto tempo prima” ha replicato Scurati.

L’attacco di Saviano

Dopo lo stop di De Luca arriva la replica duramente dello scrittore Roberto Saviano: “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò... arripigliateve tutt chell che è o vuost...”. E in un video aggiunge: “Roberto Saviano non esiste proprio, va cancellato... Credo che Don Vincenzo abbia fatto così... Considera la Campania un suo regno..”. Poi racconta: “In breve: sono stato invitato al Festival di Ravello. Il cda propone gli ospiti e poi il `cdi´, il comitato di indirizzo composto da figure politiche amiche di De Luca... Io sarei andato a titolo gratuito, anche se gli ospiti di un Festival andrebbero pagati... I festival culturali sono sempre più determinati dalla politica: Italia, cultura, amici, amichetti, paranze...” aggiunge. “Stanno avvelenando un festival che poteva essere meraviglioso e che è condizionato dalle consorterie», dice Saviano, prima di rivolgersi a De Luca con le battute rese celebri da Gomorra: «Don Vicié... arripigliateve tutt chell che è o vuost... Adesso è tornato nelle vostre mani, non tenete pensieri... Non c'è nessun problema: non vengo... A presto, Ravello...”.

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