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Politica

Politiche 2022, parla la nutrizionista Coccia: "Ecco perchè mi candido con Italexit"

La nostra intervista alla candidata nel collegio uninominale di Salerno per la Camera dei Deputati

La dottoressa Cristina Coccia (biologa e nutrizionista) è la candidata di Italexit, il movimento politico di Gianluigi Paragone, nel collegio uninominale di Salerno per la Camera dei Deputati. 

Dott.ssa Coccia, come nasce la sua candidatura con Italexit?

“La politica è un'attività primaria in un’organizzazione sociale: se non me ne interesso io significa che qualcun altro sta svolgendo questa attività, ma noi abbiamo avuto come nostri esponenti, negli ultimi decenni, dei politici antimeridionali che hanno contribuito al declino economico e demografico della nostra regione e del Sud Italia in generale. Questa è la prima volta che accolgo un invito a candidarmi, ma la politica non può essere lasciata sempre nelle mani di individui che stanno distruggendo il tessuto economico e sociale dell'Italia. La politica è uno dei più nobili tra i mestieri, un'arte, e deve recuperare questa dimensione. Seguo il senatore Paragone da anni e lo stimo dai tempi de La Gabbia. In questi due anni si è comportato con coerenza ed è stato uno dei pochi. Sono due anni che viviamo in un clima di sospensione della legalità e di legittimazione dell'abuso. A molti italiani - appartenenti a Forze dell'Ordine, personale sanitario o scolastico - è stato tolto il diritto al lavoro. Queste famiglie italiane – tra cui la mia – sono state di fatto lasciate senza stipendio e condannate alla fame per non aver assunto la medicina imposta dal Governo. Improvvisamente, in uno Stato, per lavorare come dipendente pubblico o come insegnante, medico o biologo, occorreva dimostrare fedeltà e sottomissione a un regime. Il covid19 è stato la pietra di inciampo dei sedicenti democratici che hanno trasformato i cittadini in sudditi, o meglio in pazienti di un grande ospedale.Dopo queste enormi difficoltà che siamo stati chiamati ad affrontare, quando mi è stato chiesto di impegnarmi anche sul fronte politico, non mi sono tirata indietro e ho accolto questo invito, candidandomi per le elezioni politiche con Italexit.I miei pazienti e la mia famiglia vengono prima di ogni cosa, ed è per loro che mi impegno a portare, in questo partito che mi ha dato fiducia, le mie idee per un futuro diverso. Probabilmente non avrò la facoltà di intervenire con le mie decisioni sulla politica nazionale o europea, ma almeno potrò dire ai miei figli e alla mia famiglia che, quando, nelle stanze delle istituzioni, si operava per la distruzione dell'Italia, io non mi sono comportata da inetta e non mi sono tirata indietro. Mi candido per far luce su una classe politica che ha usato il suo potere per passare di fatto da uno stato di diritto a un totalitarismo attraverso la strumentalizzazione politica delle emergenze. Serve una commissione d'inchiesta sulla cosiddetta gestione della pandemia, dalle mancate autopsie alla vigile attesa, dal lockdown agli obblighi vaccinali e al green pass con relative sospensioni dei lavoratori. Questa commissione dovrà anche indagare sui numerosi eventi avversi – soprattutto in termini di disfunzioni del sistema immunitario – che si sono verificati in chi ha assunto il farmaco sperimentale, erroneamente definito vaccino. Come ci insegna la fisiologia, bisognava comprendere in tempo che la sola immunità duratura e sicura, per questo genere di agente patogeno estremamente mutevole, era quella naturale”. 

Quali sono gli obiettivi di questo progetto politico portato avanti da Gianluigi Paragone? 

“Innanzitutto, tra gli obiettivi primari, c'è quello di difendere il lavoro, il made in Italy, le piccole imprese, quindi le partite IVA, difendere le libertà costituzionali, calpestate durante la pandemia, ma soprattutto riappropriarsi della sovranità, principalmente monetaria e politica. Siamo arrivati a un punto in cui anche la sovranità sul proprio corpo è a rischio. Tra gli obiettivi di Italexit c'è quello di promuovere una spesa pubblica responsabile, attuare un piano strategico al fine di raggiungere, per quanto possibile, l’autonomia energetica, senza danneggiare l’ambiente. Tra i punti della nostra proposta politica, c’è infatti la difesa dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio naturalistico, paesaggistico ed architettonico. Ad esempio, non sono più tollerabili situazioni di elevata contaminazione dei fiumi come il Sarno, nei nostri territori, che, con la sua elevata presenza di inquinanti, continua a mettere in serio pericolo la salute dei salernitani. Bisogna sempre ricordare che le matrici ambientali (acqua, aria, suolo e alimenti) sono interconnesse e che la contaminazione delle acque si riflette inevitabilmente anche sulle altre matrici provocando un’esposizione continua della popolazione ad agenti tossici. Infine, Italexit mette in discussione la partecipazione dell’Italia alla Nato e all’Oms. Quest’ultima è stata al centro di una rete di interessi di fondazioni internazionali private che hanno agito nell’interesse esclusivo della grandi aziende farmaceutiche. Non si può pensare di affrontare le emergenze sanitarie solo con l’impiego di nuovi farmaci –  che ci rendono dipendenti dalle case farmaceutiche nelle nostre politiche – , ma soprattutto agendo sui fattori di rischio e sull’incidenza delle patologie croniche e infiammatorie, promuovendo uno stile di vita sano e riducendo la contaminazione ambientale.  Chiaramente vanno potenziate le strutture sanitarie pubbliche nel territorio, che si sono rivelate insufficienti in questa situazione emergenziale”. 

Lei sta girando molto in questi giorni per incontrare gli elettori e i simpatizzanti. Su quali temi sta impostando la sua campagna elettorale? 

“Principalmente su queste tematiche: spopolamento e declino demografico, miglioramento della salute pubblica, valorizzazione del territorio, del nostro settore agroalimentare e dell’artigianato locale. Infine è necessario dare maggiore dignità alle partite IVA e al commercio che, con il lockdown e le misure di sicurezza imposte dal nostro esecutivo, ha ricevuto il colpo di grazia, nonostante fosse già penalizzato dalla liberalizzazione delle licenze e dalla conseguente esasperazione della concorrenza in alcuni settori, come quello dei bar e della ristorazione.  Scendo più nel dettaglio: occorre migliorare la salute degli italiani che peggiora sempre di più. L'Italia si è mostrata vulnerabile a questo virus perché l'incidenza dei fattori di rischio (diabete, patologie oncologiche, obesità, broncopatie, patologie cardiovascolari e infiammazioni croniche) è molto elevata. Specialmente in Campania, dove diabete, eventi cardiovascolari e obesità hanno incidenza più elevata. Si può agire sulla prevenzione con campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare e offrendo incentivi ai locali pubblici e ai negozi o alle mense che offrono menù salutari e prodotti locali, in grado di migliorare lo stile di vita. Si può incentivare la creazione di orti in tutte le aree destinabili ad uso agricolo che ricadono nel territorio provinciale, anche con acqua e sementi fornite dagli enti pubblici. Occorre urgentemente agire sul decremento demografico, che sta portando rapidamente allo spopolamento delle aree interne. Per far questo bisogna dare maggiore importanza a due fattori chiave: denatalità ed emigrazione giovanile. Stiamo facendo sempre meno figli a causa della crisi economica e dei modelli e  delle condizioni di vita imposti dalla globalizzazione. Naturalmente il lockdown ha peggiorato anche questa situazione. Non possiamo educare i nostri figli sempre con il mito di studiare o lavorare o vivere all'estero. Bisogna proteggere le famiglie italiane con un sistema di servizi integrati presenti sul territorio e aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro (la piena occupazione e il lavoro di cittadinanza sono tra i punti di Italexit). Bisogna dare maggiore sostegno anche alle madri per le cure ginecologiche e pediatriche, che gravano sulle famiglie in attesa di un figlio e magari già con problemi economici. Per quel che riguarda il recupero e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico bisogna comprendere che queste risorse devono servire anche a dare lavoro ai neolaureati e ai giovani professionisti ed esperti in diversi settori, favorendo la creazione di percorsi che uniscano passaggio, enogastronomia e storia. Possiamo creare percorsi per far esprimere potenzialità che al momento sono solo in parte espresse. Oltre alle coltivazioni e alle specificità enogastronomiche, deve essere valorizzato il nostro patrimonio di specie spontanee, diffuse, poco catalogate e sconosciute persino dagli abitanti degli stessi territori. Le specie spontanee sono integratori naturali che possono migliorare il nostro stato di salute senza arricchire le case farmaceutiche. È bene ricordare anche che la tutela del paesaggio non può prescindere dalla salvaguardia delle risorse idriche delle nostre terre. L’acqua è elemento fondamentale in tutti gli ecosistemi e in ogni forma di vita terrestre, compreso l’essere umano; ad essa è attribuibile anche la stessa origine della vita sul pianeta ed è chiara la sua funzione nei centri urbani, nell’uso civile, agricolo e industriale. È quindi chiaro che non si può trattare l’acqua al pari di una merce qualsiasi e non si può legittimare la speculazione a danno delle popolazioni che dovrebbero invece beneficiarne. I capitali investiti non possono quindi determinare il prezzo dell’acqua e non possono stabilire la qualità o la quantità degli approvvigionamenti idrici delle persone. Nel referendum abrogativo del giugno del 2011, il 56% degli elettori, pari a 27 milioni di italiani, si è espresso contro la privatizzazione del sistema idrico. Questa è la volontà della popolazione italiana e questa decisione deve essere rispettata e mantenuta anche e soprattutto a livello delle istituzioni locali. Va inoltre urgentemente e assolutamente migliorata la gestione idrica dalle società preposte. Ricordiamo tutti gli episodi di cattiva gestione della GORI, i 100 milioni di rimborsi negati agli utenti per gli aumenti non dovuti in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato n. 5309 del 2021 che annullava le tariffe del periodo 2012-2015. Attualmente è giusto ricordare che sono previsti aumenti tariffari del 2,4% per il 2022 per circa 5 milioni di euro, a fronte di una qualità dell’acqua e di un servizio sempre peggiori”. 

Come intende convincere gli indecisi (che sembrano essere ancora molti) a votare per Italexit? 

“Dopo Tangentopoli sono entrati a far parte della scena politica nuove entità che, per me, non sono neanche definibili come partiti. Non ci sono visioni dello Stato alternative, cioè modelli di Stato differenti. Ora, nessun partito mette in discussione l’attuale modello istituzionale. In questo modo, i partiti sono soltanto gruppi di interesse, senza alcun tipo di cambiamento strutturale del modello di Stato. Al massimo possono proporre delle riforme, ma non possono descrivere e fornire agli elettori una visione di Stato davvero alternativa a quella attuale. Queste riforme sono il risultato delle direttive dell’Unione Europea che ha un potere talmente diffuso da controllare tutti i paesi che ne fanno parte. Questa rete di interessi finanziari che controlla le sedi delle istituzioni europee tende ad estendersi sempre di più. Qualsiasi iniziativa che un partito politico attuale volesse intraprendere sarebbe inevitabilmente condizionata dalle direttive europee e dagli interessi finanziari che la governano. C’è un unico modo per restituire credibilità al nostro Parlamento: uscire dall’Unione europea, per costruire un’Europa dei popoli, ognuno con la sua economia, la sua cultura, la sua moneta. Tutti ricordiamo quando Draghi affermò che “le politiche degli Stati viaggiano con il pilota automatico”. Da questa prospettiva, se una proposta politica fosse in contrasto con le politiche europee non verrebbe mai realizzata. Nessun partito, a questo punto, ha la facoltà di fare promesse. Tutte le forze politiche possono solo spartirsi i seggi in Parlamento. Qualsiasi programma politico d’interesse nazionale ha possibilità pressoché nulla di essere realizzato se si discosta dai dettami europei e dai tetti di spesa. Infine è fondamentale non dimenticare il clima di soppressione dei diritti e di isolamento sociale che ci hanno imposto tutti i partiti che hanno partecipato alle scelte del Governo in questi due anni. Solo Italexit si sta chiaramente esprimendo contro queste imposizioni, contro il green pass e gli obblighi vaccinali e solo Italexit ha effettive possibilità di superare la soglia del 3% e portare le sue proposte e intenzioni in Parlamento. Verranno tempi molto duri quest’autunno e questo inverno, con gli aumenti delle bollette e le difficoltà nell’approvvigionamento energetico. Possiamo ancora pensare di risolvere questa tragica situazione con bonus e sostegni o vogliamo avere finalmente il coraggio di ricostruire e riavviare la nostra economia?”.

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