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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Crisi Salernitana, parla Iervolino: "Sarò allo stadio, resto al timone del club se vedrò linfa ed entusiasmo"

Il patron granata ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Mercoledì sera, davanti allo stadio Arechi, è stato esposto uno striscione che lo ha invitato a fare chiarezza sul futuro della Salernitana

Nessuno è eterno, ma solo la casacca granata. Lo dicono i tifosi e lo mette in conto un imprenditore al timone di una società di calcio, azienda atipica, fondata sul sentimento popolare e sulla gestione della piazza. Lo sa bene Danilo Iervolino, che in questo momento delicato per le sorti della Salernitana, in piena bufera calcistica, non esclude l'apertura del capitale ma nello stesso tempo ribadisce di essere pronto a proseguire alla presenza di determinate condizioni, di un certo humus. Quale? Lo chiarisce in una lunga intervista concessa al Correre dello Sport. E' la sua prima, grande premessa: "Tutte le aziende sono sempre trasferibili - dice il patron granata - Se il calore della piazza è ancora genuino, avrò linfa vitale. Ma non farò un progetto senza l’amore della tifoseria". 

Lo scenario

Mercoledì sera, davanti allo stadio Arechi, è stato esposto uno striscione che lo ha invitato a fare chiarezza sul futuro della Salernitana. Sabato 16 marzo, la Salernitana sfiderà il Lecce. E' una partita che potrebbe valere solo per le statistiche: la squadra è su un piano inclinato, è schiacciata da quattro mesi sul fondo della classifica, serve un miracolo sportivo per salvarsi, le speranze di farcele sono ridotte al lumicino e racchiuse in una striminzita percentuale. Iervolino sarà allo stadio. Lo annuncia: "Sarò al mio posto sabato.  Ritornare in Serie B per me non era una possibilità eppure sta capitando. Non dobbiamo però buttare tutto all’aria. Quando si dice Iervolino vattene ci si dimentica che non sono un politico al quale si può sottrarre la fiducia. Sono il proprietario. La Salernitana è dei tifosi con il cuore ma si tratta di una società privata. Se qualcosa si fosse incrinato e mancasse la fiducia che penso di meritare, è chiaro che trarrei delle conclusioni. Ho salvato la Salernitana mentre rischiava di essere cancellata dal campionato, sono l’unico presidente del club ad aver fatto tre anni di Serie A, ho managerizzato la società, ho investito di più nel centro sportivo e nel vivaio. La tifoseria è fantastica, ma esiste una sacca, anche se piccola, di odiatori, gufi e bugiardi. Ho investito 75milioni di soldi miei, da qui a fine campionatone metterò altri 10". 

Le precisazioni

Iervolino ha fatto visita alla squadra nei giorni scorsi, dopo la partita contro l'Udinese. Erano i giorni successivi al rifiuto di Dia a scendere in campo. "La squadra ha mollato troppe volte - dice -. Sono delusissimo e ora mi aspetto che prevalga l’orgoglio. Forse ho sbagliato a dare troppa fiducia”. Iervolino ne ha per tutti: ex direttori sportivi e attuali, allenatori del presente e del passato. "Sousa mi aveva promesso un campionato importante, poi ha cominciato a sparare a zero sulla società. Forse voleva andarsene. Le scelte estive sono tutte di De Sanctis. Ci avevano anche proposto Soulé e Isco, non li ha voluti. Solo Dia e Pirola sono costati più che due intere squadre concorrenti. Sabatini a gennaio ha avuto carta bianca, spendendo oltre 6 milioni: è il miglior ds d’Italia ma sa che una parte di questi risultati è imputabile a lui e si è già scusato. Su Inzaghi ho puntato, Sabatini ha voluto mandarlo via. Ora diamo tempo a Liverani. Nella salvezza credo ancora, anche se bisogna essere realisti e prepararsi eventualmente alla B. Nel caso, ci rimboccheremo le maniche per ripartire e risalire velocemente". 

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