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Cronaca

Un solo "noi", grande come l'umanità: folta partecipazione alla "Giornata del migrante e del rifugiato" nella chiesa San Demetrio

A porgere il suo saluto, anche l'arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno Andrea Bellandi che ha ricordato come "tutti siano chiamati a impegnarsi perché non ci siano più muri di separazione"

Gremita, questa mattina, la chiesa di San Demetrio, a Salerno, in occasione della celebrazione per la 107° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. "Verso un noi sempre più grande": questo il tema e il senso della ricorrenza che invita la comunità tutta alla costruzione di un noi universale. "Che lo Spirito Santo ci dia la forza di amare tutti nostri fratelli, senza differenze - ha detto il parroco don Rosario Petrone durante l'omelia - Alla mensa dei poveri della domenica, abbiamo conosciuto ragazzi che, dopo un viaggio difficile e lungo, sono stati usati e maltrattati da persone che in molti casi si professano anche cristiane. Chi non ha documenti non può avere una casa, un lavoro e deve rinunciare ad una vita dignitosa quindi: dobbiamo pregare per imparare ad amare il prossimo, perchè senza amore noi non siamo niente". Toccante, anche il momento delle letture in più lingue, durante la celebrazione, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse comunità etniche residenti nel nostro territorio, in collaborazione con l'Ufficio Diocesano Migrantes di Salerno presieduto da Antonio Bonifacio.

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A porgere il suo saluto a margine della cerimonia, infine, l'arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno Andrea Bellandi che ha ricordato come "tutti siano chiamati a impegnarsi perché non ci siano più muri di separazione, ma solo un noi, grande come l’intera umanità", come auspicato da Papa Francesco.

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