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Produzione industriale di mascherine, anche il carcere di Salerno nel progetto

Come annunciato da Bonafede, il carcere di Fuorni è coinvolto nella produzione volta a garantire la fornitura dei dispositivi a tutto il personale che opera negli istituti di detenzione sull'intero territorio nazionale

"Sottolineo che, fin dall'inizio dell'emergenza, è stato deciso di indirizzare una parte importante del lavoro dei detenuti nella produzione di mascherine. Ad oggi già  gli Istituti penitenziari di Napoli, Reggio Calabria, Castrovillari, Bergamo, Milano-San Vittore, Milano-Opera, Milano-Bollate, Monza, Vigevano, Forlì e Piacenza producono mascherine per uso interno. Presso la Casa circondariale di Massa è presente una sartoria industriale capace di produrre 5.000 mascherine al giorno, da distribuire alla cittadinanza".

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante l'audizione in Commissione Giustizia alla Camera sulla situazione nelle carceri a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid 19 e sui recenti provvedimenti di scarcerazioni disposti dalla magistratura di sorveglianza. "Abbiamo poi realizzato, con il Commissario straordinario del Governo per l'emergenza Covid dottor Arcuri, che ringrazio pubblicamente- aggiunge il guardasigilli- un progetto per la produzione industriale di mascherine, progetto che ha permesso di acquisire otto macchinari che saranno collocati negli istituti di Milano-Bollate, Salerno e Roma-Rebibbia già  la prossima settimana". Anche il carcere di Fuorni, dunque, è coinvolto nella produzione volta a garantire la fornitura dei dispositivi a tutto il personale che opera negli istituti di detenzione sull'intero territorio nazionale, ma anche, nel momento in cui il relativo protocollo sarà definito, "per dare supporto materiale anche al restante personale del Ministero della Giustizia".
 

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