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Ius Scholae, Orlando lancia la sfida da Salerno: "Ostruzionismo sarebbe incomprensibile"

Il ministro del lavoro ha partecipato alla sesta edizione di "Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano", organizzato dal CoNNGI

"Il prossimo 24 giugno la conferenza dei capigruppo della Camera dei Deputati ha stabilito che inizi l'esame in Aula. Penso che l'ostruzionismo emendativo su un provvedimento di questo valore non sia affatto comprensibile". Con queste parole è  intervenuto, sullo Ius Scholae, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando nel corso della sesta edizione di "Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano", organizzato dal CoNNGI a Salerno. 

La battaglia per l'integrazione dei migranti 

"In questi mesi mi sono battuto perchè il Ministero delle Politiche Sociali potesse riacquisire una centralità in merito alla gestione di questi fenomeni, perchè questi fenomeni non sono un problema di ordine pubblico o almeno non possono essere derubricati solo ad un problema di ordine pubblico. Fare questo significa non tener conto delle indicazioni sociali, economiche, culturali dei fenomeni migratori. Significa non vedere la realtà", ha aggiunto Orlando. "Ringrazio - ha sottolineato - il mio collega ministro del Turismo che, con grande coraggio politico, ha detto una cosa: che adesso c’è un problema di carenza di manodopera, rivediamo il decreto Flussi. Non è che tutto si risolva nel tema del lavoro e non è neanche che tutto sia riconducibile alla questione della carenza di manodopera, però per anni è stato negato questo dato di fatto. Riconoscerlo significa trarne tutta un'altra serie di conseguenze. Perchè se delle persone non sono più ospiti indesiderati, ma sono addirittura la condizione per far funzionare alcune filiere produttive, il tema di riconoscere dei diritti a queste persone non è una graziosa concessione, ma il presupposto fondamentale per avere un mercato del lavoro efficiente". Per Orlando "è proprio in termini di efficienza che si pone la questione di un percorso di integrazione che sia corretto. Va contrastata l'immigrazione illegale, clandestina, chi traffica sulla vita delle persone. Proprio per questo vanno costruiti dei canali legali, controllati che consentono il riconoscimento progressivo di diritti, che consentano dei percorsi di inclusione, nell'interesse degli italiani". 

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