DIXIT, il Look del cambiamento
Dallo scorso 13 novembre è disponibile sulla piattaforma e-commerce di Amazon, Dixit, un libro di Rosa Notarfrancesco, edito da Lupi Editore. L'autrice salernitana si sofferma su diversi aspetti della vita, in uno specchio imparziale dove emerge il cambiamento in atto nella storia narrata in due tempi, per favorire la rigenerazione del discorso sottoposto ad alcune resistenze conservatrici, che si rivelano fallaci per loro stessa vocazione, considerata la naturale insofferenza che muove verso la ricerca del progresso, attraverso uno spirito critico acuto, impegnato in esercizi di stile e in giochi retorici del pensiero, che vede soccombere trionfalmente la grammatica davanti alla retorica di un pregiudizio antico, mai facile da sostenere, considerato anche l'onere dell'età contestata, in gioventù come nell'età matura, dalla Ragione dei lumi, che puntano alla genericità dei concetti caricati dal peso delle idee che assicurano alleanze tra superpotenze e condizionano la crescita economica. Un peso duro, come l'egemonia dei nuovi blocchi coloniali, spesso ignorati, o taciuti per paura delle forme nuove della geopolitica: un serbatoio di speranze che si rivelano vane, il più delle volte, e che richiamano verso la considerazione del pericolo di una tracimazione delle leggi. Fatto, questo, che spiega, e motiva, quell'antipatico desiderio di protagonismo che tiene occupate, storicamente, le letterature di un passato orgogliosamente distinto dalle forme plasmate nei modelli sorti da ispirazioni scaturite dalla personalità perpetuata nella competizione scientifica, che pure aveva incoraggiato, ed incoraggia, il successo riconosciuto dai contemporanei nelle opere già destinate a godere di grande fortuna presso la posterità, per supposti limiti di dipendenza dalla fama che vede chiudere un'epoca che lega tra di loro storie intrecciate alla fortuna postuma di coloro che affermano la stabilità dei modelli dell'epoca precedente. Un fatto che, come se non bastasse, la dovrebbe dire lunga sulla reale pari dignità tra i sessi e sul bisogno di aggiornare l'informazione per innalzare le aspirazioni di rinnovamento della donna. Aspirazioni soffocate dal processo di secolarizzazione che spiega erroneamente, per i soliti oziosi vincoli della retorica, come la donna dovrebbe essere la risposta positiva al conflitto ideale tra paesi impegnati nella difficile impresa del dialogo religioso. Un questione che, in Dixit, spiega la ripresa moderata del motivo ottocentesco, di matrice tardobarocca, con il suo registro farsesco, a spiegare l'inconsistenza di una visone della religione in conflitto con sé stessa. Una visone data come segno dei tempi, con intenzioni apocalittiche, che privano la donna di quel conflitto positivo in cui ella possa riconoscere il ruolo che le spetta nelle istituzioni e nella società, dove si mostra come appare: decisiva sul piano della rivoluzione culturale, persino in ambito religioso, come ricordano le grandi mistiche e le dottoresse della chiesa. La coscienza civile non può eludere il problema delle radici di un senso comune, e questo Dixit lo sa. Diversamente la società finirebbe per restare sommersa dalla valanga di diritti scaturiti da una realtà sempre più virtuale. Tanto più che per vari motivi le obiezioni della tradizione, che comprendono la realtà fino al paradosso, si rivelano fondamentali nella critica alla cultura discriminatoria e nell'apertura al dibattito nella società esistente, che guarda al mondo industrializzato per consolidare il difficile processo di emancipazione delle leggi sullo sfondo del mondo moderno, che forgia il ruolo dell'opinione pubblica, messa a confronto con i limiti imposti da modelli invecchiati ed autoritari. Quei miti che pure sanno richiamare, in astratto, alla discussione sulla ricerca di una parità normativa di diritti e di doveri, spesso minacciati dai traumi delle catastrofi naturali, dal terrorismo e dalle guerre, che nutrono di rancore i vecchi stereotipi ed incidono negativamente sulla formazione di una nuova coscienza del rapporto tra i sessi, come dell'equilibrio tra gli strati ampi della popolazione che è in cerca costante di domande: nella moda e nella politica, senza tralasciare le istituzioni, la famiglia e la cultura. Il titolo-cornice è ispirato all’omonimo gioco. I protagonisti della storia sono Baldo, uno studente che vive a Tulsa, e Adelia, una maturanda milanese che cerca di far rivivere nel tempo la città passata e consacrata al mito nella storia dei quartieri abitati dalle star del web. Rosa Notarfrancesco (Salerno,1984) si è diplomata nel 2003 in Rilievo e Catalogazione dei Monumenti al Liceo Artistico Statale “Andrea Sabatini” di Salerno. Nel 2007 ha lasciato il comune di Montecorvino Rovella (SA) per stabilirsi nella città di Arezzo, dopo aver frequentato per qualche anno, a Salerno, alcuni corsi di scrittura creativa, con cadenza annuale nel calendario degli eventi organizzati dall’Officina del Racconto, ideata e diretta dallo scrittore Domenico Notari, che, in quegli anni, portava avanti le lezioni nell’allora sede della scuola, la Galleria d'arte Figliolia ubicata in Piazza Renato Casalbore. A Firenze ha partecipato ad un breve ciclo di incontri dedicati ai mestieri dell'editoria, nell'ambito di un seminario tenuto dai docenti della Scuola di Editoria. Il 12 febbraio del 2022 la giuria del premio Ossi di Seppia, del comune di Taggia, provincia di Imperia, le conferisce il Premio Speciale Nazionale Sezione “A” del 28° Premio di poesia Inedita Ossi di Seppia. Nel 2021 pubblica E poi dimenticarsi, in Fluire 8 (Alla Chiara Fonte Editore). Per Lfa Publishing Editore pubblica nel 2022 Il miglior posto possibile. Sempre di quell’anno è Decalcomania (Porto Seguro Editore) e la partecipazione al numero speciale “Osare la pace” (Alla Chiara Fonte Editore). Con Arduino Sacco Editore nel 2023 pubblica Anima sociale. Nel luglio del 2023 riceve un Attestato di Partecipazione alla V Edizione del Concorso Nazionale di Poesia "Dantebus" e ad agosto le viene rilasciato un Attestato di Merito, in riconoscimento del lavoro di ricerca ed espressione poetica sul tema della bellezza dalla giuria del premio internazionale di poesia "La bellezza rimane" [Santa Margherita Ligure (GE)] In passato ha partecipato alle lezioni di animazione teatrale tenute a Battipaglia dall'attore e regista Nunzio Zuzio e qualche anno più tardi ha avuto una breve esperienza stage alla scuola del teatro san Genesio di Salerno.