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Razzo cinese, tra le traiettorie anche la Campania: "Restate a casa"

Lo ha reso noto la Protezione Civile che ha emesso una nota di allerta invitando i cittadini a restare al chiuso, tra le 20:30 di sabato 8 maggio e le 8:30 del mattino di domenica 9 maggio. Ecco le indicazioni

Potrebbe cadere sulla Terra in un arco di sei ore precedenti o successive alle 02:24 del mattino di domenica 9 maggio, il razzo cinese alla deriva nell'orbita terrestre. In questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l'Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del Centro-Sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Lo ha reso noto la Protezione Civile che ha emesso una nota di allerta invitando i cittadini a restare al chiuso, tra le 20:30 di sabato 8 maggio e le 8:30 del mattino di domenica 9 maggio nelle Regioni per cui è stata fissata una finestra compatibile di transito, ovvero 9 regioni del Centro Sud Italia:

    Umbria;
    Lazio;
    Abruzzo;
    Molise;
    Campania;
    Basilicata;
    Puglia;
    Calabria;
    Sicilia;
    Sardegna

È bene ricordare come tuttavia le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare. Come spiega Filippo Bonaventura che suToday.it cura il blog di divulgazione scientifica Spazio, l'Universo a casa tua, il razzo in realtà potrà cadere ovunque nel Mondo tra la latitudine 41.5 e -41.5 "e molto probabilmente nulla arriverà a Terra e brucerà nell'atmosfera".

Tuttavia, per quanto remoto nulla deve essere escluso, così oggi il Capo Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio ha convocato il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un'analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese 'Lunga marcia 5B', in modo da poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative e i territori potenzialmente coinvolti.

Le informazioni della Protezione Civile

È poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti: la Protezione civile consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate. I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici. All'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti.

È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all'impatto. In linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, è consigliato di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
 

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