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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Consiglio comunale su Villa dei Fiori, la dura reazione dei lavoratori: “Qualcuno della minoranza preferisce l’ombrellone”

Il 9 agosto il Consiglio comunale discuterà, come imposto dal Consiglio di Stato entro il 31 agosto, la questione dell’ampliamento di Villa dei Fiori

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Il 9 agosto il Consiglio comunale discuterà, come imposto dal Consiglio di Stato entro il 31 agosto, la questione dell’ampliamento di Villa dei Fiori. Ma alcuni consiglieri della minoranza hanno comunicato che non ci saranno, contestando le modalità e i tempi della convocazione. Durissima la reazione dei lavoratori. “Siamo increduli e scandalizzati - hanno dichiarato i loro rappresentanti sindacali – perché una cosa così offensiva nei confronti della città, del Consiglio comunale e dei lavoratori non si era mai vista”. 

E spiegano le ragioni del loro scandalo. “La nota firmata da sei dei consiglieri della minoranza, dei quali due addirittura già candidati a sindaco, è incredibile. Per  tentare di giustificare l’ingiustificabile, ossia che il 9 non saranno in aula, si arrampicano sugli specchi di una serie di scuse non plausibili. Dicono che non c’è tempo per documentarsi. Non è vero, il Comune è rimasto aperto di domenica per consentire di ritirare la documentazione, e noi infatti domenica mattina siamo andati a prenderla. Dicono che doveva esserci un confronto tra i gruppi o chissà dove, ma non c’è nessuna sede più autorevole per il confronto politico del Consiglio comunale dove ci si può confrontare quanto si vuole. E così via. Ma alla fine il motivo vero per cui non saranno in aula lo dicono esplicitamente, non lasciare il posto sotto l’ombrellone”. 

Il riferimento è a quanto scritto nel comunicato dei sei esponenti dell’opposizione, dove si legge testualmente “atteso il periodo feriale, non consente a tutti i consiglieri comunali di partecipare, trovandosi alcuni di loro fuori città”. “Ma come è possibile una cosa del genere?” si chiedono i sindacalisti. “Questi signori prima dicono che la questione è della massima importanza per la città e che il Consiglio di Stato impone una decisione entro il 31 agosto, ma poi senza pudore ci dicono che non ci saranno perché sono in ferie. Sugli scranni si dovrà mettere un cartello con scritto chiuso per ferie. Immaginate un senatore che convocato per una seduta del Senato non si presenta adducendo per iscritto come motivo non che è malato o sta in missione, ma che sta facendo il bagno al mare. Non lo si può neanche pensare”. “Noi –  concludono i sindacalisti - ci auguriamo ancora che in questi consiglieri prevalga il minimo senso di responsabilità e il rispetto per i cittadini che li hanno eletti, e che quindi il 9 si presentino in aula come è loro dovere. In caso contrario chiederemo le loro dimissioni e denunceremo i fatti al Prefetto e al Ministro degli Interni. E tutti, oggi e nel futuro, dovranno sapere chi preferisce la spiaggia ai propri obblighi di rappresentante del popolo”.

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