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Cronaca Battipaglia

Traffico di droga, blitz contro il clan De Feo-Pecoraro Renna: arrestate 17 persone

Al centro dell'indagine della Dda, l'alleanza tra due clan storicamente rivali che hanno deposto le armi per esercitare, in monopolio, l'attivita' di spaccio di droga in alcune zone del salernitano con il fine di ottimizzare i guadagni

Dalle prime luci dell’alba, a Battipaglia e nei comuni limitrofi è in corso un’operazione con l’impiego di oltre 80 militari.

Il blitz

Sono state arrestate 17 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L'operazione Alleanza ha consentito di intercettare il cartello di spaccio facente capo ai clan Pecoraro Renna e De Feo. Questo il commento del Procuratore Masini: "E' successo quello che abbiamo registrato altre volte. Organizzazioni storicamente rivali, i cui principali esponenti sono detenuti, hanno fatto joint venture per una attività di spaccio redditizia che consente di decuplicare i  guadagni. Se si stipula un patto di non belligerranza e una organizzazione finalizzata a traffico di droga con ruoli e rifornimenti chiari, insieme alle piazze di spaccio, i profitti si ottimizzano. L'operazione consente di raggiungere un risultato importante, anche sotto il profilo dei numeri. L'obiettivo è smantellare le organizzazioni, ci auguriamo di aver inferto un colpo importante al narcotraffico". 

Il video dell'operazione

Il bilancio dei Carabinieri

"L'attività verrà portata ancora avanti, perché lo spaccio è incessante - ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri, Neosi - L'attività investigativa ha portato risultati eccellenti, perché abbiamo colpito i piani superiori e colpito gli anelli di congiunzione. Pur di potersi spartire bene la torta, le organizzazioni criminali arrivano anche alla pax. Era più redditizio collaborare, anziché diventare partiti contrapposti. Non abbiamo mai mollato, mai pensato di aver vinto la battaglia ma di continuare a combattere la guerra. Avevano gli stessi canali di approvvigionamento". 

L'inchiesta

Un'alleanza tra due clan storicamente rivali che hanno deposto le armi per esercitare, in monopolio, l'attivita' di spaccio di droga in alcune zone del salernitano con il fine di ottimizzare i guadagni. L'indagine della Dda ha prodotto, nei dettagli, 17 misure di custodia cautelare, di cui 14 in carcere e 3 ai domiciliari, nei comuni salernitani di Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano, San Rufo e nei comuni napoletani di Torre Annunziata e di Trecase. Agli indagati, a vario titolo, il gip, contesta l'associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, la detenzione e cessione di hashish, cocaina e marijuana, detenzione e porto illegale di armi e munizioni. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare l'attivita' di un'associazione mafiosa. Dall'inchiesta emergerebbe il coinvolgimento di alcuni indagati appartenenti al clan De Feo che risultavano in collegamento con esponenti del clan Pecoraro-Renna, da sempre contrapposti. "Gli arresti di oggi - ha spiegato sempre Masini - segnano uno snodo di una inchiesta che, lo scorso 15 aprile, ha portato all'esecuzione di una misura cautelare per 38 persone indagate per traffico di stupefacenti. Ma, soprattutto, rappresenta la prosecuzione delle indagini 'Perseo' e 'Omnia' che, rispettivamente il 22 febbraio e l'8 marzo di due anni fa, hanno portato all'arresto dei vertici del clan Pecoraro-Renna"

Il clan Pecoraro-Renna

Il clan Pecoraro-Renna, rappresentato dai gemelli detenuti Sergio ed Enrico Bisogni - secondo quanto illustrato in conferenza stampa - avrebbe stretto un accordo i De Feo, i cui referenti sarebbero i fratelli Pasquale e Carmine De Feo, entrambi pure detenuti, ma rappresentati da un terzo fratello, Vito, gia' destinatario di una precedente misura cautelare. Le intercettazioni, i pedinamenti, i servizi di osservazione e, in particolar modo, i sequestri di droga hanno consentito ai pm titolari del fascicolo, Marco Colamonici e Francesca Fittipaldi, di fare luce su quello che Colamonici definisce "un ciclo non ancora terminato" per dire che l'attenzione resta alta. Fondamentali per gli investigatori si sono rivelati i sequestri di stupefacenti. In particolare, i 30 chili di hashish ritrovati a Bellizzi il 27 marzo dello scorso anno con l'arresto, in flagranza, di cinque soggetti. A casa dei genitori di uno di questi, a Sant'Angelo a Fasanella, e' stato rinvenuto un Franchi 500, fucile automatico calibro 12 con matricola abrasa dotato di custodia, oltre a diverse cartucce a palla di vario calibro e due kit per la pulizia di corte e lunghe. Poi, il 9 giugno del 2018, a Pontecagnano Faiano, furono sequestrati 100 grammi di cocaina e arrestati due indagati di Vietri sul Mare i quali, poco prima, avevano acquistato la droga da un soggetto ritenuto ai vertici dell'associazione. Infine, il 15 ottobre successivo, sequestrata una pistola calibro 22 Mondial con munizioni detenuta illegalmente da uno degli indagati. "Il traffico di sostanze stupefacenti e' estremamente redditizia perche' consente di decuplicare gli investimenti e se viene gestito in un contesto concorrenziale presenta rischi e perdite a livello economico. Quando, pero', gli appartenenti formano un'associazione finalizzata al traffico, come descritto dal gip nell'ordinanza, in cui sono chiari i ruoli, sono chiare le posizioni spaccio e sono chiari i rifornimenti e non c'e' alcuna competizione o rivalita', chiaramente, i profitti aumentano e si ottimizzano", ha spiegato Masini.

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