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Cronaca Nocera Inferiore

Fallimenti pilotati, gli indagati di Nocera liberi perchè accuse prive di riscontro: Pm va in Cassazione

Sullo sfondo vi è un'ampia indagine su alcune procedure fallimentari condotta dalla Procura di Nocera Inferiore

Sono state valutate generiche e senza riscontri, anche contradditorie a seconda dei comportamenti, le dichiarazioni rese dall’imprenditore insolvente e dal suo collaboratore, nucleo centrale della misura cautelare che ha portato agli arresti domiciliari i commercialisti Giovanni D’Antonio e Giovanni Faggiano e l’avvocato Fabio Sorrento. 

Le motivazioni del Riesame

L'ordinanza del tribunale di Salerno aveva rimesso in libertà circa due settimanae fa i tre indagati per una tentata concussione. Sullo sfondo vi è un'indagine ben più ampia su alcune procedure fallimentari condotta dalla Procura di Nocera Inferiore. L'orgnao inquirente sta indagando dopo la denuncia di un imprenditore legato a una società di gestioni immobiliari e costruzioni navali, dichiarata fallita, per un tentativo di concussione finalizzato a mitigare il contenuto della relazione fallimentare ed evitare guai penali. A chiedere i soldi - per l’accusa - sarebbero stati Faggiano, D’Antonio e l’avvocato Sorrento. Il Riesame ha smontato questa ricostruzione, sottolineando l'assenza di minacce verso la vittima così come della richiesta di denaro, al massimo derubricale in una induzione indebita, dato che per i giudici il vantaggio sarebbe stato tutto dell'imprenditore. I giudici, inoltre, sottolineano come i denuncianti siano caduti in contraddizione e sarebbero stati loro a cercare continuamente i tre professionisti e non viceversa. Comportamento, questo, ritenuto in netto contrasto con la tesi dell'accusa. La Procura è pronta a ricorrere in Cassazione

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