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Cronaca

Incendi, la Regione approva il Piano: le critiche di Legambiente

E' polemica tra l'amministrazione regionale e l'associazione ambientalista sulla prevenzione contro il fenomeno degli incendi durante la stagione estiva

La Regione Campania ha stanziato circa 30 milioni di euro per il Piano antincendio boschivo. Ad illustrarlo, ieri, a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, è stato il governatore Vincenzo De Luca:“ll 2017 è stato una tragedia – ha ricordato - Quest’anno si farà di tutto per evitare una situazione emergenziale e di disastro ambientale». Le risorse stanziate sono complessivamente 28 milioni e 520mila euro.  

I dettagli

Per interventi di contrasto agli incendi ci sono 9,5 milioni di euro; per la prevenzione 10 milioni, per gli aeromobili, per tre anni, 3 milioni; per le convenzioni con Vigili del fuoco e carabinieri forestali rispettivamente 920mila euro e 600mila euro. E poi: per le comunità montante, Province, Città metropolitana di Napoli 4,5 milioni. Il personale impiegato è di 350 unità della Regione Campania, dislocato nelle Basi territoriali, nelle Sale operative integrate, nella Sala operativa regionale unificata e negli uffici tecnico-amministrativi della Regione. A questi, che sono dipendenti di Sma Campania e della Regione stessa, vanno ad aggiungersi 500 volontari della Protezione civile, 3600 vigili del fuoco e 500 carabinieri forestali.

Le critiche

Ma a denunciare “ritardi sul piano antincendio, confusione ed esclusione” da parte proprio della Regione Campania ci pensa Legambiente. “Le drammatiche immagini e le fiamme criminali che lo scorso anno hanno colpito il Vesuvio e la maggior parte del territorio campano non hanno insegnato nulla. Come nell'estate 2017, stiamo assistendo allo stesso copione, allo stesso film. Speriamo che sia diverso il finale” La presidente di Legambiente Campania Mariateresa Imparato ci va giù duro: “Nonostante la scadenza del 15 giugno ad oggi la Giunta Regionale non ha ancora approvato il Piano AIB (antincendi boschivi) 2018 e le relative modalità attuative. E' stato approvato solo Modello organizzativo ed operativo del sistema Antincendi Boschivi (AIB) in Campania per il quale solleviamo riserve e preoccupazioni, già segnalate nei mesi scorsi, sull’effettiva capacità di tenuta di tale Modello e sul reale coinvolgimento degli enti territoriali, in particolare Comuni e Comunità Montane. Desta perplessità che tale approvazione avviene ormai in piena stagione di massima pericolosità, ma ancora nelle more del completamento di tutti gli elaborati tecnici, grafici ed economico finanziari, costitutivi del Piano e della stipula delle convenzioni previste con i soggetti istituzionali competenti al concorso e alla collaborazione e alla lotta attiva contro gli incendi boschivi. Non da meno – denuncia Legambiente- le mancanze e le inefficienze delle Amministrazioni Locali, se si pensa che oltre il 90% dei Comuni Campania ad oggi non hanno aggiornato il “catasto delle aree percorse dal fuoco' previsto dalla legge 353 del 2000, uno strumento importante per prevenire gli incendi, un forte deterrente contro incendiari e gli interessi che li muovono”.

Per Imparato “tali ritardi si aggiungono alla discutibile decisione di affidare esclusivamente alla Protezione Civile le attività di spegnimento dei boschi, rimuovendo tra il personale impegnato gli operai idraulico-forestali dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura che nel corso degli anni hanno maturato specifiche competenze e conoscenze. In particolare si ignora quale sia l’effettiva utilizzazione di tali risorse professionali presenti nelle foreste demaniali dell’Area Flegrea (Cuma) e di Roccarainola, gestite e sorvegliate appunto dall’Assessorato all’Agricoltura”. Inoltre Legambiente sottolinea la scarsa attenzione data alla prevenzione, in particolare nella fase di pre-allerta, sorveglianza e pre-allarme, visto il mancato coinvolgimento, accanto alle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile, di quelle dell’associazionismo ambientalista, di vigilanza e tutela del patrimonio naturalistico che sono e costituiscono un significativo presidio sul territorio, in grado di poter dare il proprio contributo nelle attività di contrasto agli incendi boschivi implementando ed ampliando la vigilanza in loco per prevenire sul nascere il propagarsi degli incendi.

La leader degli ambientalisti evidenza, poi, la necessità di conoscere la consistenza del numero dei Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) effettivamente disponibili per l’impiego sull’intero territorio regionale e la loro ubicazione operativa, stante le criticità emerse nella scorsa stagione. E’ ben noto, infatti, che la strategicità del DOS è essenziale non solo per coordinare le operazioni di spegnimento, ma anche per accompagnare gli interventi dei mezzi aerei (elicotteri e canader). Contro gli incendi estivi Legambiente scende in campo: al via la campagna di informazione e sensibilizzazione antincendio Non bruciarti il futuro, in collaborazione con Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Volontari di Legambiente, i partecipanti ai campi di volontariato ambientale dell' associazione, circoli locali saranno impegnati nella distribuzione di brochure, locandine e manifesto con la diffusione dei numeri da chiamare in presenza di un incendio. Una campagna di sensibilizzazione per turisti e cittadini con la distribuzione capillare di un vademecum con consigli da seguire alla vista delle fiamme per intervenire prima che i danni diventano inestimabili.

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