Lavoratori in nero in Cilento: sanzioni per 35mila euro, chiuso temporaneamente un ristorante

Blitz contro il lavoro sommerso, lo scorso fine settimana, in Cilento: la Guardia di Finanza del Comando Provinciale e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Salerno hanno individuato 5 esercizi commerciali con oltre una ventina di dipendenti non in regola, ad Acciaroli. L’operazione ispettiva rientra in uno specifico piano per la verifica dei contratti di assunzione e del rispetto delle misure di prevenzione dal rischio di contagio da Covid-19. L’azione sinergica tra le Fiamme Gialle e l’Ispettorato del Lavoro è orientata a promuovere e sviluppare, anche attraverso lo scambio di informazioni, il contrasto a fenomenologie illecite quali il lavoro irregolare e lo sfruttamento della manodopera (anche clandestina), l’evasione fiscale e contributiva, la produzione e la commercializzazione di prodotti contraffatti.

I controlli

Al setaccio ristoranti, pizzerie, e gelaterie della nota località balneare del Comune di Pollica, meta di tantissimi turisti in questo periodo dell’anno: su circa 50 posizioni lavorative esaminate, sono risultate irregolari quelle di 26 dipendenti, 11 dei quali erano impiegati completamente “in nero”. Altre contestazioni hanno riguardato la corresponsione della retribuzione in totale assenza di tracciabilità, nonché casi di “distacchi” di manodopera di dubbia genuinità e, infine, di mancata consegna al lavoratore della copia del contratto. In uno dei locali, è stata inoltre individuata una telecamera installata in assenza delle prescritte autorizzazioni dello stesso Ispettorato del Lavoro.

I provvedimenti

Sono state elevate sanzioni per circa 35.000 euro, a cui aggiungere il recupero dei contributi previdenziali ed assicurativi dei quali è stato accertato l’omesso versamento. Sospesa temporaneamente, infine, l'attività di un ristorante dove la percentuale di lavoratori “in nero” è risultata superiore al 20%.