Sbarco migranti, Botte (Cgil): "Pochi restano nel salernitano: è un peccato"
Il segretario: "Invitiamo le amministrazioni comunali a candidarsi per l'accoglienza dei migranti ed a presentare la dovuta progettualità alla Prefettura di Salerno"
"Sono terminate da poco le operazioni di sbarco e di smistamento di 703 migranti giunti nel porto di Salerno. Eravamo presenti con i nostri mediatori e per la quarta volta abbiamo assistito ad un esodo massiccio dei migranti presso strutture di accoglienza dislocate in varie parti del nostro Paese. Pochi sono rimasti nella nostra regione, pochissimi nella nostra provincia. Ed è un peccato, perchè oltre a rinunciare ad occupazione giovanile, rinunciamo a dare una possibilità di ripresa ai territori delle aree interne a rischio spopolamento e desertificazione sociale". A dirlo il segretario della Cgil e responsabile del Dipartimento Immigrazione Anselmo Botte.
"Tante famiglie di migranti potrebbero essere attratte dai nostri territori e decidere di popolarli. Invitiamo le amministrazioni comunali a candidarsi per l'accoglienza dei migranti ed a presentare la dovuta progettualità alla Prefettura di Salerno. Nelle operazioni di sbarco le forze dell'ordine e il mondo dell'associazionismo hanno dato segno di una adeguata professionalità e una grande capacità d'accoglienza, non facciamo in modo che questa resti relegata soltanto dentro il recinto del porto. - continua il segretario - Vorrei sottolineare, infine, che aver scelto di coinvolgere altri porti nelle operazioni di sbarco, come quello di Reggio Calabria e di Napoli, non solo ha allargato la rete di solidarietà, ma ha fatto in modo di non compromettere le attività lavorative del porto salernitano. Siamo convinti che la macchina organizzativa messa in piedi possa gestire con serenità sbarchi che si susseguano con un intervallo di quindici giorni, senza compromettere in nessun modo le attività portuali", ha concluso.
