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Covid-19 in Campania, De Luca: "Nessuna polemica con i lombardi, stima per Fontana"

Il governatore ribadisce la sua volontà di chiusura dei confini della regione nel caso in cui nelle regioni del Nord iniziassero prima delle altre la cosiddetta “Fase2”

Vincenzo De Luca a tutto campo sul Covid-19 in Campania. Il governatore, in un’intervista al Corriere della Sera, ribadisce la sua volontà di chiusura dei confini della regione nel caso in cui nelle regioni del Nord iniziassero prima delle altre la cosiddetta “Fase2”.  

Le dichiarazioni

Prima di tutto l’ex sindaco chiarisce la sua posizione sulla Lombardia: “Mai polemizzato con la Lombardia. Da sempre abbiamo una linea di solidarietà nazionale e di rifiuto di contrapposizioni Nord-Sud. Sta di fatto che noi abbiamo subìto un rientro disordinato e massiccio di persone del Nord e abbiamo fatto una fatica terribile a contenere l’espansione del contagio. Tutti i focolai che abbiamo avuto in Campania hanno origine dal Nord. Allora credo che sia ragionevole evitare che ci sia un rompete le righe e questa è la sensazione che si è avuta rispetto ad alcune regioni del Nord. Perciò io credo che dobbiamo chiedere al governo nazionale se non l’obbligo di domicilio nel Comune di residenza almeno l’obbligo di permanenza nelle regioni di appartenenza per un periodo. Sennò vorrà dire che dovremo limitare il numero di treni che arrivano dal Nord, prendere la temperatura corporea, fare controlli alle stazioni e obbligare alla quarantena chi viene dal settentrione senza motivo. Si tratta di cose di semplice buon senso e possono essere condivise anche dal mio amico Fontana a cui confermo la stima, come confermo la mia solidarietà alla popolazione lombarda”. Poi si sofferma sugli amministratori del Nord: “Voglio essere sincero: ho avuto la sensazione di un crollo quasi psicologico di tanti amministratori del Nord. Capisco che sia un periodo pesante per tutti noi e capisco anche la fatica di reggere l’onda che cresce di richieste di flessibilità; ma è in questi momenti, come dico io, che bisogna essere uomini, e fare non quello che è più semplice o comodo, ma quello che è più ragionevole e più in grado di tutelare in maniera permanente il nostro futuro”.  Infine torna a parlare del ruolo delle Regioni: “Vorrei domandare semplicemente a tutti: chi avrebbe governato questa pandemia senza le Regioni? Nonostante l’impegno di Speranza e del governo, senza il ruolo delle Regioni l’Italia sarebbe sprofondata nella tragedia. Al governo nazionale c’è da chiedere più rapidità nelle valutazioni programmatiche e nel superamento di una palude burocratica che ancora oggi blocca finanziamenti vitali per i nostri territori”.

La replica di Zaia

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