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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Piazza della Libertà e San Matteo, l'ira delle opposizioni: "Tutto a pochi giorni dalle elezioni, vescovo complice"

Continua a tenere banco la polemica con centrodestra, Movimento Cinque Stelle e la Sinistra che prendono di mira l'amministrazione comunale e il sindaco Vincenzo Napoli

Continua la polemica politica a poche ore dall’inaugurazione di Piazza della Libertà a Salerno. Nel mirino delle opposizioni il taglio del nastro a pochi giorni dalle elezioni comunali e la decisione della Curia di svolgere per la prima volta la Santa Messa in onore di San Matteo proprio all’interno della nuova piazza. 

Il centrodestra

Ad alzare il tiro contro il sindaco Vincenzo Napoli è il candidato primo cittadino Michele Sarno: “Mentre l’amministrazione comunale prova a giocarsi l’ultimo disperato tentativo per riconquistare consenso, il mondo del commercio è sempre più in crisi. La festa di San Matteo doveva essere l’occasione per rilanciare la città in termini economici e non l’ennesimo spot elettorale. Temo sia già tutto scritto: oggi e domani la piazza sarà piena e il centro cittadino così come la zona orientale saranno vuoti, con i commercianti costretti a fare i conti con tasse altissime, mancanza di servizi – aggiunge Sarno – Lo avevamo già detto: giù le mani dalle nostre tradizioni, giù le mani dai commercianti e dagli artigiani. Ancora una volta, si fa campagna elettorale sulle grandi opere, ancora una volta si fa di tutto pur di racimolare qualche consenso”.

Il Movimento Cinque Stelle 

“Trovo inaccettabile la violazione della normativa di propaganda elettorale, non solo perché mortifica il principio della par condicio tra le varie forze politiche contendenti, ma soprattutto perché interferisce negativamente sul libero processo di formazione democratica del consenso, oltre a rendere la città più brutta. Mi preme denunciare che si utilizzano, inoltre, 100 mila euro di fondi regionali, quindi pubblici, per allestire un palco, si potevano dare alla mensa per i poveri”. Così il deputato del MoVimento 5 Stelle, Angelo Tofalo, che annuncia un esposto all’Agcom. “Incassata la grave violazione di questa Giunta comunale, che ancora una volta aggira e non rispetta le regole, ora attendiamo, con urgenza, l’intervento delle autorità competenti per ciò che attiene l’impiego di soldi pubblici spesi come comunicazione istituzionale per finanziare una manifestazione spot per la campagna elettorale”. Poi denuncia: “La dinastia deluchiana piega, svilisce e usa le istituzioni a suo piacimento ai fini della lotta politica. E’ un fatto gravissimo anche in considerazione del fatto che quell’evento è stato finanziato con denaro pubblico. L’inaugurazione di Piazza della libertà è un pacchiano spot per le elezioni comunali, pagato a loro insaputa dai salernitani e dai cittadini campani - evidenzia - concluso con un mega buffet”, dice ancora il deputato: “Il sindaco uscente, resta commissariato dalla famiglia De Luca che ancora una volta, a gamba tesa, interviene nella campagna elettorale di Salerno, addirittura tagliando nastri di opere pubbliche che sono nella disponibilità del Comune di Salerno. La storiella del finanziamento regionale resta fine a se stessa. Solitamente le opere di una città vengono inaugurate dal loro primo cittadino, cosa che a Salerno non può avvenire, in questo periodo, in considerazione della campagna elettorale in corso. Una vera presa in giro che mortifica tutte le Istituzioni, nessuna esclusa”.

La Sinistra

Il candidato sindaco di Salerno di Tutti Gianpaolo Lambiase tira in ballo la Curia: “A pochi giorni dalla elezione per il rinnovo del Consiglio comunale di Salerno, è chiaro a tutti che il taglio del nastro di questa opera pubblica è una evidente iniziativa di propaganda elettorale. Sono note le mie critiche sull’opera, per i costi elevatissimi e per la sua funzione, a mio parere (per non dire inutile), rispetto alle reali esigenze della popolazione. Ma ciò che mi lascia sbalordito è il fatto che si tenga, con il consenso dell’arcivescovo, la messa del Santo Patrono in quel luogo! Ricordo il monito ai suoi parroci del nostro arcivescovo di un paio di mesi fa”Tenete lontanala politica dalla Chiesa!" Evidentemente monsignor Bellandi ha cambiato opinione! L’arcivescovo di Napoli ha impedito ai politici (tutti in campagna elettorale) di assistere al miracolo di San Gennaro”. 

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