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Liste d'attesa, Fdi e M5S contro De Luca: "Curarsi in Campania è una corsa ad ostacoli"

È polemica in merito alle dichiarazioni sulle liste d'attesa in Campania, definite dal presidente De Luca "le più corte d'Italia"

È polemica in merito alle dichiarazioni sulle liste d'attesa in Campania, definite dal presidente De Luca "le più corte d'Italia". La polemica ha unito Movimento Cinque Stelle e Fratelli d'Italia, che in due note differenti hanno stigmatizzato le parole del governatore. 

Fratelli d'Italia

“De Luca è davvero imbarazzante quando sostiene che in Campania ci sono le liste d’attesa più corte d’Italia. Probabilmente o vive in un’altra regione oppure, come sempre, preferisce raccontare una realtà che non esiste per nascondere i suoi fallimenti”. A dichiararlo la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri rispondendo alle dichiarazioni del presidente della Campania: “Basta telefonare ad un qualsiasi Cup per rendersi conto di qual è la reale situazione delle liste di attesa nella nostra regione. Inoltre, per quanto riguarda le risorse, non basta necessariamente spendere di più per risolvere i problemi se poi i fondi vengono usati in modo inefficiente. In tal senso è bene ricordare – sottolinea Vietri - che dai dati rendicontati per il 2022 dalla direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute su 500 milioni già stanziati per le Regioni per l’abbattimento delle liste d’attesa ne sono stati spesi solo 340. La Campania, ad esempio, ha ricevuto un finanziamento pari a 46.356.513 euro ma ne ha utilizzato solo il 34,8% non riuscendo ad investire ben 30.213.341 euro. Dunque, non è corretto parlare di finanziamenti insufficienti, piuttosto di incapacità nell'investirli. Sono i numeri a parlare: le chiacchiere stanno a zero” conclude Vietri.

Movimento Cinque Stelle

“Per Vincenzo De Luca in Campania abbiamo le liste d’attesa più corte d’Italia. Forse il governatore è solito curarsi in Lombardia o in Piemonte, solo così si spiegherebbe la sua incapacità ad analizzare lucidamente lo stato pietoso in cui versa la sanità pubblica nella nostra regione. I centri privati accreditati in Campania erogano prestazioni in regime di convenzione solo nei primi giorni di ogni mese, mentre nei giorni successivi sono costretti a svolgere la loro attività esclusivamente in forma privata e quindi dietro pagamento dell’intera tariffa a carico degli utenti. Tutto ciò comporta un allungamento di mesi, se non addirittura di anni delle liste d'attesa, che va a penalizzare le fasce più bisognose della collettività che non possono permettersi tali esborsi. Inoltre i dati di Cittadinanzattiva parlano chiaro. Nella nostra regione il numero di prestazioni erogate nel canale pubblico è inferiore, per tutti gli esami e le visite monitorate, a quelle erogate in intramoenia, e questo vale presso tutte le Aziende ospedaliere. Al Cardarelli di Napoli sono state somministrate 1255 visite ortopediche in intramoenia e nel pubblico 112, all’Ospedale dei Colli nessun eco addome è stato somministrato nel pubblico, ne sono stati fatti 111 in intramoenia, all’Ospedale Moscati di Avellino sono state somministrate 7 visite cardiologiche pubbliche e 979 in regime di intramoenia e così via. Curarsi in Campania è una corsa ad ostacoli. De Luca si svegli da questo sonno lungo 8 anni e affronti la realtà”. Questa la nota di Gennaro Saiello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. 

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