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Nuovo Dpcm, Speranza anticipa: "No agli spostamenti a Natale, Santo Stefano e Capodanno"

Il ministro della salute è intervenuto, in mattinata, al Senato illustrando alcune misure che il Governo intende adottare per ridurre i contatti e scongiurare nuove pesanti chiusure tra gennaio e febbraio

C'è attesa per il nuovo Dpcm del 3 dicembre, in vigore da venerdì 4, con le nuove misure e le regole per le festività natalizie. Ad anticipare il contenuto è stato, questa mattina, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del suo intervento al Senato.

Stop agli spostamenti 

Nel nuovo decreto ci sarà il divieto di uscire dal proprio comune nei giorni di festa, a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Lo stop, secondo quanto anticipato da Speranza, potrebbe valere nei giorni del 25 e 26 dicembre e del primo gennaio. Dal 21 dicembre invece gli spostamenti tra regioni gialle saranno consentiti solo per far ritorno al proprio luogo di residenza. "Per affrontare adeguatamente le feste di Natale e Capodanno le limitazioni previste dovranno essere rafforzate.  È necessario limitare il più possibile i contatti tra le persone: durante le feste vanno disincentivati gli spostamenti internazionali e limitati quelli tra le regioni. Nei giorni di festa, il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio, vanno limitati anche gli spostamenti tra i comuni. Vanno abbassati i rischi del contagio. Se non vogliamo vanificare i sacrifici, servono queste misure".

La curva dei contagi 

L'obiettivo del governo è piegare la curva dei contagi senza arrivare ad un lockdown generalizzato. Ecco perché le restrizioni a Natale e Capodanno saranno più severe. "Le festività vanno affrontate con serietà, se non vogliamo nuovi pesanti chiusure tra gennaio e febbraio - ha ribadito Speranza -. Senza regole rigide, la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata al fallimento. Con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure rigorose anche per non vanificare quanto fatto nelle ultime settimane. Ci sono due scelte di fondo: la riconferma del sistema delle tre zone, rossa, arancione e gialla. I tecnici del ministero si stanno confrontando sui parametri insieme alle regioni, ma questo strumento è efficace. Oggi le regioni tendono verso il giallo, ma se il quadro dovesse peggiorare abbiamo uno strumento automatico che può subito attivare misure più restrittive".

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