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Pronto soccorso, Schillaci: "Il Governo Meloni non chiude nulla. De Luca? Non l'ho sentito"

Il Ministro della Salute interviene nuovamente dopo la polemica per i manifesti della Regione che da alcuni giorni campeggiano in varie città campane e che accusano il Governo di avere "tradito il Sud". Il centrodestra: "Cosa fa fatto in 9 anni il governatore per migliorare la sanità?"

Continua il botta e risposta a distanza tra il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Non ho sentito De Luca, ma magari ci sentiremo. A me dispiace quando si dice che il Governo chiude i pronto soccorso. Non chiudiamo nulla, ma il Governo cerca di aiutare le Regioni che sono in difficoltà e diamo sempre la massima disponibilità e l'ascolto per tutti". Con queste parole, oggi, all'Adnkronos Salute il Ministro Schillaci, a margine dell'evento al ministero “Legal Love”, risponde alla domanda se ha sentito il presidente della De Luca, dopo la polemica per i manifesti della Regione che da alcuni giorni campeggiano in varie città campane e che accusano il Governo di avere "tradito il Sud". 

Le altre reazioni

Gli fa eco il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato: “Rispediamo al mittente le accuse da parte del governatore della Campania, De Luca nei confronti del Governo, del Ministro Schillaci e della sanità pubblica. La situazione in cui riversa la Campania è rovinosa. Non per niente la Regione tuttora governata da De Luca detiene il triste record negativo per mobilità sanitaria interregionale. Mi spiace per De Luca ma questo Governo crede nel Sud, crede nella sanità pubblica e sta ridando quell'offerta di salute equa e omogenea che il Mezzogiorno merita, sancita dalla nostra Costituzione e dovuta a tutti i cittadini italiani. I fatti parlano chiaro e molte delle cose che lo stesso De Luca elenca, noi le abbiamo già portate a casa in soli 15 mesi di Governo. Cosa ha fatto lui in ben 9 anni di amministrazione? - continua Gemmato - Accusa il Governo di non stanziare fondi a sufficienza per il Sud, e quindi anche per la Regione da lui governata, quando invece l'applicazione dei nuovi criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2023 hanno spostato alle Regioni del Sud 220 milioni di euro. Tra queste vi è la Campania, naturalmente, con quasi 84 milioni". "Per non parlare di edilizia sanitaria. A inizio mese il Governo ha attribuito alla Regione Campania 1 miliardo di euro per la realizzazione di 13 diversi interventi diffusi sul territorio regionale, destinati a potenziare la sanità pubblica della Regione. Per quanto riguarda le azioni dedicate alla medicina di emergenza-urgenza, nel cosiddetto Decreto Bollette è stato prevista l'indennità di pronto soccorso per il personale impiegato nei pronto soccorso, è stata aumentata la tariffa oraria della prestazione aggiuntiva nell'area dell'emergenza-urgenza e l'accesso ai concorsi per la Disciplina di Emergenza-Urgenza per chi abbia maturato almeno tre anni di servizio".

Il senatore salernitano Antonio Iannone (FdI):

“Gli indicatori evidenziano criticità per l’area della prevenzione sull’adesione ai test di screening di primo livello in programmi organizzati per mammella e colon retto e sulle attività finalizzate alla promozione di corretti stili di vita. La Campania ha la maglia nera per l’eccesso di parti cesarei e contestualmente la rete dei punti nascita evidenzia il persistere di punti nascita sub standard (sotto i 500 parti/anno).  I racconti farneticanti del governatore De Luca ci costringono a fargli notare che forse non gli hanno spiegato bene che il miliardo finanziato dal Governo per la Campania sono fondi dello Stato che decide di attribuire per efficientare gli ospedali, non una conseguenza del lavoro di qualcuno. Se il governatore oltre a lavorare studiasse un po' in più capirebbe che dovrebbe solo guardarsi la legge di bilancio e ringraziare l’aumento del fondo sanitario 2022-2023 e 2024 senza fare la vittima sapendo di mentire ai campani. Sorprende poi il commento sull’aumento dei posti letto, perché può aumentarli al 3 per 1000; perché non lo fa per la sua regione invece di dare colpe al Governo quando invece sono solo di chi governa la regione? Il governatore poi, dovrebbe garantire i LEA prima di pensare agli extra LEA. La Campania è la regione dalla quale si emigra di più per l’assistenza sanitaria, realizzando un saldo negativo di 2,94 miliardi di euro, il più alto tra tutte le regioni d’Italia. Tra il 2017 e il 2021, 17.650 pazienti sono “emigrati” verso strutture di altre regioni; particolarmente preoccupanti appaiono i tassi di fuga e i conseguenti scompensi fra fabbisogno e produzione regionale. Insomma, tornano i viaggi della speranza dal Sud al Nord. Gli indicatori dei Livelli Essenziali di Assistenza permangono al di sotto della soglia di adempienza negli ultimi 3 anni di valutazione, senza l’evidenza di miglioramento. I cittadini della Campania cioè non vengono soccorsi in tempo, se hanno un cancro non sono assistiti da reti di cure palliative adeguate; solo pochi anziani hanno una assistenza domiciliare integrata. Ancora più sorprendente la sua osservazione sul personale sanitario. Ricordiamo al governatore che per l’assunzione del personale  è sotto il tetto di spesa; si impegni piuttosto a rendere migliori le condizioni di lavoro negli ospedali della Campania così da renderla attrattiva e non tra le ultime scelte per i medici delle altre ragioni .Sul numero chiuso poi ,questo Governo ha triplicato le borse di studio  per la facoltà di Medicina e chirurgia ,ma come mai si ricorda solo ora di questa esigenza e non lo ha fatto presente negli ultimi 10 anni di governo del suo partito?” 

L’europarlamentare Lucia Vuolo (Forza Italia): 

De Luca ci fa sapere che il miliardo di fondi da Roma per l’edilizia ospedaliera è frutto di un duro lavoro della Regione Campania. Benissimo, ma questa è la normalità. Quello che non è normale è la lentezza con cui la Campania decide politicamente come sfruttare i fondi. Il risultato sono i pronto soccorsi chiusi, liste di attesa infinite, il 118 senza medici a bordo, la rete di urgenza in eterna emergenza. I fatti di cronaca raccontano di pazienti respinti perché “non c’è posto”, altri emigrati in altre regioni e, purtroppo, abbiamo fatti di campani morti davanti ad un pronto soccorso chiuso. Siamo onesti, la Campania va avanti per il gran cuore dei campani e dei medici. Uno scenario che non piace a nessuno e sono convinta neanche allo stesso De Luca che però, non è più Presidente quando i cittadini subiscono la sua arroganza, mentre torna ad essere “l’artigiano della politica” quando allude in primis che il disastro sanitario dipende dai fondi bloccati a Roma e che è sempre pronto ad un dibattito pubblico. Fuffa da politicante. Ho la sensazione che, da quando il Presidente De Luca ha scoperto che esistono i fondi europei e che i ritardi nella programmazione sono una sua precisa responsabilità politica, ecco che la colpa di tutto ricade su terzi. Questo si che è sciacallaggio. Ed in tutto questo folle scaricabarile, i campani vorrebbero solo la certezza di un pronto soccorso aperto e, se possibile, poter campare”. 

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