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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stop all'apertura anticipata della caccia, Tommasetti (Lega): "Messa a nudo inadeguatezza della Regione"

La terza sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso di Enpa, Lipu e Wwf, sospendendo con decreto la pre-apertura della caccia prevista per i giorni 3, 9 e 10 settembre

La terza sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso di Enpa, Lipu e Wwf, sospendendo con decreto la pre-apertura della caccia prevista per i giorni 3, 9 e 10 settembre. I giudici amministrativi hanno evidenziato la mancata approvazione da parte della Regione Campania del Piano Faunistico Venatorio,  nonché l'inadeguatezza del sistema di monitoraggio della tortora ed il mancato aggiornamento, da parte della Regione Campania, della cartografia delle aree percorse da incendi da meno di dieci anni.

La nota di Tommasetti

A lanciarsi all'attacco il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti: “Già all'indomani dell'adozione del piano faunistico venatorio, ho avuto modo di interloquire con diverse rappresentanze di cacciatori, le quali hanno evidenziato i soliti ritardi e carenze (su tutti la mancata approvazione dei nuovi piani faunistico-venatori provinciali). Oggi, a seguito della intervenuta sentenza del Tar Campania, i cacciatori campani si vedono nuovamente penalizzati. La giustizia amministrativa ha semplicemente messo a nudo l'inadeguatezza della Giunta Regionale in sede di stesura del calendario” continua Tommasetti, che aggiunge: “Ogni anno i cacciatori sono costretti ad ascoltare la medesima musica. I cacciatori campani, e in particolare quelli salernitani, stanno attraversando un momento di seria difficoltà. Basti pensare al fenomeno della peste suina in primis, che sta determinando allarme e confusione nel mondo della caccia, nonché al fenomeno degli incendi.  La Regione Campania, contrariamente ai famosi slogan propagandistici deluchiani, si dimostra anche in questa occasione ultima. Altre regioni, come ad esempio il vicino Molise, hanno adottato tempestivamente piani faunistici lineari e aderenti alle esigenze dei cacciatori, che tra l'altro prevedono periodi cacciabili più estesi in riferimento alle specie di maggiore interesse. Nessun rispetto, infine - conclude Tommasetti - nei confronti di chi versa nelle casse regionali le relative tasse previste per esercitare le proprie facoltà nei vari ambiti territoriali di caccia”.

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