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Cronaca Roscigno

Perde la casa nell'alluvione del salernitano del 2010, nessun aiuto: si cuce la bocca

Vedova del professore Albino Malzone di Roscigno, nell’alluvione del 2010, la Di Mieri ha perso la casa e tutti i locali della propria azienda agricola del settore dell’olivocultura

"Sono profuga. La mia casa è andata persa nell'alluvione del salernitano del 2010. Nessuno mi aiuta. Mi sono cucita la bocca per protesta!". Questa la toccante didascalia della foto di una bocca cucita pubblicata su Facebook da Luciana Di Mieri. Vedova del professore Albino Malzone di Roscigno, nell’alluvione del 2010, la Di Mieri ha perso la casa e tutti i locali della propria azienda agricola del settore dell’olivocultura.

"Nel decreto di riconoscimento della calamità naturale non sono stati previsti i fondi per l'indennizzo a ristoro dei danni subiti da privati e nessuno mai si è interessato di far approvare un emendamento che lo prevedesse. I privati danneggiati sono pochi. Chi come me ha perso la prima casa (la dimora abituale della famiglia) ancor meno - scrive la Di Mieri - Se ben ricordo nel 2010 solo 2 abitazioni andarono distrutte: la mia a Roscigno ed un edificio in costruzione a Piaggine e qualche altra subì danni riparabili mi pare a Perdifumo (insomma, 1.000.000,00 di euro sarebbe sufficiente a ristoro dei danni di tutti, ma si aprirebbe il contenzioso con tutti quelli che hanno denunciato danni simulati). Ed è questa la ragione per cui la Regione non interviene: i soldi sono pochi anche per effettuare le verifiche sui danni effettivamente subiti", ha aggiunto. "Sono cittadina italiana e di pelle bianca... è un problema?", ha concluso la Di Mieri, lanciando la sua singolare provocazione, al fine di essere finalmente ascoltata dallo Stato che non le ha riconosciuto alcun indennizzo.

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