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Cronaca

Bonavitacola: "Le Fonderie Pisano non sono compatibili con la Valle dell'Irno"

Dopo un incontro sul destino delle Fonderie Pisano svoltosi presso il Genio Civile di Salerno, il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola ha minacciato di passare a sanzioni qualora la proprietà non decida di delocalizzare l'impianto

Si è svolto ieri l'incontro sul destino delle Fonderie Pisano, tenutosi presso il Genio Civile di Salerno, tra il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, L'Arpac rappresentata da Pietro Vasaturo e Vittorio Di Ruocco, Arcangelo Saggese dell'Asl, Luca Castelli del Comune di Salerno, Giovanni Galiano dirigente della Regione e Lorenzo Forte ed Ernesto Langella del Comitato Salute e Vita. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Città, Bonavitacola ha preso una dura posizione nei confronti dell'azienda. "Accelereremo il processo di delocalizzazione. Abbiamo dato incentivi all’azienda per attivarsi. Se non avremo risultati passeremo alle sanzioni - ha commentato - Mi riservo di riconvocare il tavolo tecnico non appena vi saranno ulteriori dati sulla situazione. Convocherò un incontro con l’azienda per capire le loro reali intenzioni. In passato alle Fonderie Pisano sono stati dati diversi incentivi come quello che avrebbe permesso alla proprietà di edificare sull’attuale terreno, una volta delocalizzati. Dal 2006, questo non è ancora avvenuto. Valuteremo quindi se dover fare pressione sulla proprietà iniziando ad abbassare gli indici di edificabilità se non si troverà una soluzione a breve giro. Un dato è certo: le Fonderie Pisano non sono più compatibili con la Valle dell’Irno e devono andare via da lì" ha concluso Bonavitacola.

Intanto il Comitato Salute e Vita ha convocato un'assemblea pubblica dei cittadini della Valle dell'Irno presso la Chiesa Santa Maria dei Greci. "L'assemblea - spiegano dal Comitato - sarà l'occasione per discutere la grave vicenda dell'Inquinamento atmosferico e dell'inquinamento in generale, che coinvolge tre comuni: Salerno, Baronissi e Pellezzano. Si farà un punto della situazione inerente alla grave vicenda delle Fonderie Pisano, anche alla luce dei recenti provvedimenti della Regione Campania, quali la sospensione dell'AIA, per gravi criticità riscontrate nello stabilimento, durante l'ispezione straordinaria dell'Arpac di Caserta, inviata su richiesta della Procura della Repubblica. Tra le varie criticità che sono state riscontrate e che sono dei veri e propri reati, ricordiamo lo smaltimento illecito di rifiuti , superamento anche negli autocontrolli dei limiti di emissioni di fumi in atmosfera, e scarico abusivo, senza avere le autorizzazioni, di acque reflue di lavorazione nel fiume Irno. A tale sospensiva - continuiano - poi è subentrata una riapertura che pochi giorni dopo ha fatto riscontrare una richiesta di revisione dell'AIA(Autorizzazzione Integrata Ambientale) con l'adeguamento alle normative vigenti come la Via ( Valutazione Impatto Ambientale) e infine, ma non per importanza, si porterà a conoscenza della popoalzione la recente scoperta da parte dei cittadini della mancata certificazione antincendio relativa alle Fonderie Pisano, che getta un ulteriore ombra e preoccupazione su tutta la vicenda perchè tale mancanza costituisce un grave pericolo per la sicurezza degli stessi lavoratori e per tutti gli abitanti della zona, basti ricordare ciò che accadde nel 2007 all'acciaieria Thyssenkrupp di Torino dove persono la vita 8 operai e dove si consumò un ennesima tragedia e danno ambientale che poteva essere evitata se le Istituzioni avessero vigilato svolgendo il proprio dovere" concludono.

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