"E tu come la guardi?": ciclo di incontri per discutere di violenza sulle donne
Discutere di violenza sulle donne volgendo un sguardo sul mondo. Questo l'obiettivo di "E tu come la guardi?", ciclo di incontri organizzato dal Comune di Montecorvino Rovella in collaborazione con la consulta Pari Opportunità. Tre gli appuntamenti in programma presso il Complesso Moumentale di Santa Sofia, che veranno la partecipazione di Amnesty International, dell'Istituto Gian Camillo Glorioso e di professionisti del settore.
Il programma
Il via è fissato per venerdì 11 novembre alle ore 19 con la proiezione del film "L'amore rubato". A seguire l'incontro dal titolo "I volti della violenza". A partecipare l'avvocata Rosanna Carpentieri, l'equipe dello sportello "Save", il regista Andrea D'Ambrosio ed i membri della Consulta Opportunità. La serata di venerdì 18 novembre, invece, sarà interamente dedicata a Masha Amini, attivista iraniana picchiata ed uccisa dalla "polizia morale" iraniana. L'incontro, intitolato "Donne vita libertà", vedrà la partecipazione di Sara Merola (gruppo Amnesty Internationall di Salerno) e di Padre Gianfranco Pasquariello. Durante l'evento sarà possibile, in segno di vicinanza alle donne iraniane, tagliarsi una ciocca di capelli e inserirla in una teca che verrà inviata all'ambasciata iraniana a Roma. Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulla donne, comincerà con una mostra dal titolo "E tu, come la guardi"?, curata dagli alunni del trienno del liceo scientifico Gian Camillo Glioroso e del biennio del liceo linguistico. Dopo la visita alla mostra dibattito con Teresa Sorrentino (dirigente scolastico), Raffaella Capodanno e Teresa Giordano (responsabili del progetto), padre Gianfranco Pasquariello e Andreea Monica Parfenie. Contestualmente verrà attività la maratona "Write for Rights" di Amnesty International.
Gli incontri
"Il ciclo di incontri - spiegano il sindaco, Martino D'Onofrio, e la presidente del consiglio comunale, Milena Salvatore - nasce dalla volontà di non girarsi dall'altra parte. Bisogna conoscere quello che accade nel mondo ed intorno a noi e cercare di creare gli anticorpi sociali che impediscano il ripetersi di episodi di violenza nei confronti delle donne. In quanto istituzione sentiamo il dovere di sensibilizzare e divulgare il più possibile la cultura del rispetto e e della tolleranza".