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Giuramento di Ippocrate per 600 giovani medici e odontoiatri, i saluti di De Luca e Massimo Ranieri

Al Teatro Augusteo si è tenuta la cerimonia alla quale ha preso parte il consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici partenopeo, il presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Gaetano Manfredi e il prefetto Claudio Palomba

È iniziato con un ricordo della psichiatra Barbara Capovani (assassinata da un paziente nelle scorse settimane) il Giuramento di Ippocrate al quale hanno preso parte stamattina più di 600 giovani Medici Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e provincia. Al Teatro Augusteo si è tenuta la cerimonia alla quale ha preso parte il consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici partenopeo, il presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Gaetano Manfredi e il prefetto Claudio Palomba. 

I saluti

Alle giovani leve della medicina e dell’odontoiatria il presidente Zuccarelli ha lanciato l’invito a non mollare. «Mettete sempre in ogni cosa che fate tutto il vostro entusiasmo. Fate in modo che andare in altre regioni, o all’estero, sia solo un passaggio del vostro percorso di crescita. Tornate a lavorare qui in Campania e mettete la vostra professionalità al servizio dei pazienti che ne avranno bisogno»

Il presidente De Luca ha chiesto invece al Governo di intervenire per risolvere il problema della carenza di personale sanitario. «Il nostro è un sistema retributivo indegno di un Paese civile in relazione ai carichi di lavoro», ha detto. «La carenza di personale sta diventando drammatica, ma non ci sono interventi del Governo. Per coprire i turni abbiamo dovuto chiedere ai medici di altri reparti di dare disponibilità per coprire i turni di pronto soccorso. Ci chiedono di realizzare case di comunità, ma non c’è un euro per il personale». La cerimonia è poi terminata con il solenne “lo giuro” pronunciato all’unisono dai medici e gli odontoiatri che sono pronti ad essere al servizio dei cittadini. Una vera standing ovation, poi,quella tributata a Massimo Ranieri. «La medicina è anche medicina dell’anima - le parole dell’artista - e per tutti coloro che salgono su un palco, riuscire ad emozionare è qualcosa di unico». Poi un ricordo personale: «Un anno fa sono caduto dal palco, mi sono fratturato la cuffia dell’omero, un polso e mi sono rotto quattro costole. Devo ringraziare quello che allora era il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo, dove ho trovato dei medici straordinari. Mi sono sentito protetto, coccolato e amato e la stessa cura viene offerta ogni giorno a tutti i pazienti».

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