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Il report di Legambiente: dal 2010 ad oggi 73 eventi meteo estremi in Campania

È quanto certificato dalll'Osservatorio Città Clima di Legambiente, che ha censito gli in Campania gli eventi meteo-idro estremi

73 eventi meteo estremi in Campania dal 2010 al giugno 2023. È quanto certificato dalll'Osservatorio Città Clima di Legambiente, che ha censito gli in Campania gli eventi meteo-idro estremi. I più diffusi sono stati i danni causati da trombe d'aria e raffiche di vento (27) e dagli allagamenti da piogge intense (20). Il numero di vittime connesso a questi eventi (17) corrisponde al 9,1% del totale. Tra i comuni più colpiti Napoli (23), Torre Annunziata (14) e Salerno (6).

Erosione costiera

Dal nuovo report "Spiagge 2023" emergono dati preoccupanti anche sul fronte dell'erosione costiera, dove la Campania, con 46 chilometri, si posiziona al sesto posto a livello nazionale. Inoltre, tra il 2006 e il 2019 sono stati modificati 91 chilometri di costa naturale bassa su 218 km in totale, pari al 41,7,% (dati Ispra). Il consumo di suolo nei comuni costieri campani è pari a quasi 35mila ettari al 2021, che corrisponde al 25% del totale di suolo consumato in Campania, con un incremento vicino al 5% rispetto al dato 2006. Rispetto al tema inondazioni, in Campana, secondo dati Enea, sono la Piana del Volturno e quella del Sele le due aree ad alto rischio inondazione, che rischiano di essere sommerse dal mare, in uno scenario al 2100 e in assenza di interventi di mitigazione e adattamento. Come anche i porti di Napoli e Salerno, entrambi con oltre 1 metro di aumento del livello delle acque, che raddoppia in caso di condizioni di forte vento e alta marea. "Le coste campane - dichiara Francesca Ferro, direttrice regionale di Legambiente - rappresentano una delle cartine di tornasole più importanti, insieme alle aree urbane, soprattutto per analizzare gli impatti che la crisi climatica sta già portando insieme agli eventi meteo estremi e al riscaldamento delle acque. Per questo è fondamentale intervenire con azioni concrete per le aree costiere, approvando il piano nazionale di adattamento al clima e attuando piani e strumenti di governance che riducono il rischio per le persone, le abitazioni e le infrastrutture, e che permettano di programmare interventi volti al miglioramento della gestione dei territori".

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