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Fondi per il Sud, De Luca attacca: "Fitto sembra un prete spretato". La replica del ministro

Il governatore della Campania ha lanciato nuove accuse all'esponente del Governo che replica: "Fa polemiche per non entrare nel merito"

Dalla solidarietà all’Emilia Romagna ad un nuovo attacco al ministro Fitto per i fondi al Sud, senza dimenticare l’Autonomia Differenziata. Sono stati questi i temi principali trattati, nella consueta diretta Facebook del venerdì, dal governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Il maltempo al Nord e il rischio al Sud

De Luca ha iniziato il suo intervento parlando di ciò che sta accadendo in Emilia Romagna a causa del maltempo. "Esprimiamo la nostra solidarietà alla popolazione dell'Emilia-Romagna colpita dall'alluvione e alle famiglie delle vittime. Abbiamo contattato, nei giorni scorsi, la Regione Emilia-Romagna per metterci a disposizione con la nostra Protezione civile e offrire qualunque aiuto fosse necessario in questa fase di emergenza - ha aggiunto il governatore - E' una tragedia veramente al di là dell'immaginabile che richiede davvero gesti di solidarietà da parte dell'insieme del nostro Paese. Noi siamo a disposizione per dare qualunque forma di aiuto dovesse essere necessaria e dovesse esserci richiesta". Poi si è soffermato sui gravi rischi per le regioni del Meridione: "Se dovesse capitare un'alluvione in qualche altra parte del Sud delle dimensioni dell'Emilia-Romagna noi ci troveremo disarmati dal punto di vista finanziario. Il governo e il ministro Fitto si stanno assumendo una responsabilità drammatica". Il ragionamento del governatore campano parte dalla tragedia dell'Emilia-Romagna per affrontare un ragionamento che attiene alle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione "ad oggi ancora bloccate. Queste risorse - spiega - servono esattamente a fare interventi sui territori, e in modo particolare sulle strade e sull'assetto territoriale in generale. Il Pnrr non prevede finanziamenti per opere stradali, e questo è un altro assurdo. Quando è stato approvato dai due precedenti governi si è detto che le opere stradali andavano finanziate con i fondi dell'Fsc, cioè quelli bloccati dal ministro Fitto e dall'attuale governo. Nella riunione di ieri, quando sono intervenuto, ho fatto un'osservazione e ho spiegato che se dovesse succedere al Sud quello che è accaduto in Emilia-Romagna, noi non avremmo le risorse neanche per fare una gara di somma urgenza per rifare una strada o costruire un ponte". 

Ironie e accuse contro Fitto

De Luca è stato duro e ironico: “Il ministro Fitto è una persona gradevole, si presenta con un'immagine da seminarista, da prete spretato. Ma parla, parla, e se ti domandi cosa ha detto fai fatica a trovare una risposta. Ieri abbiamo avuto un incontro tra le Regioni e il ministro Fitto e anche ieri non ha detto niente. Sono mesi che ascolto gli interventi del ministro seminarista: il nulla". "Ieri ci siamo presentati all'incontro - ha spiegato De Luca - con l'obiettivo di porre al ministro due domande: quando riunisci il Cipes che deve formalizzare la distribuzione delle risorse Fsc, e a quanto ammontano le risorse. Come sempre capita il ministro Fitto ha parlato, ha parlato, e non ha detto niente. Ha fatto un pistolotto che non finiva mai, chiacchiere al vento ma di concreto nulla. Se dovesse succedere nel Sud Italia quello che sta succedendo in Emilia Romagna noi non avremmo le risorse neanche per fare una gara di somma urgenza per rifare una strada o per costruire un ponte. Il Governo e il ministro Fitto si stanno assumendo una responsabilità drammatica. Il ministro dice che vuole fare il riparto dei fondi Fsc dopo aver fatto l'incontro con ogni Regione per verificare il livello di spesa. Questo significa che perdiamo un altro anno o due con questa manfrina, solo per fare riunioni". 

La replica del ministro

Dal canto suo, il ministro Fitto va avanti preferendo non replicare ai continui attacchi di De Luca: “Non mi tirerete in una polemica che si cerca di fare per sollevare un polverone e non parlare del merito". "Tutte le Regioni - spiega - saranno convocate singolarmente per una valutazione sullo stato dell'arte di ogni singola Regione sul periodo 2014-2020. Come è noto la percentuale di spesa è del 34%, la verificheremo Regione per Regione perché è bene comprendere con ogni singola Regione che correttivi individuare sulla base della programmazione pregressa e contemporaneamente svilupperemo le scelte collegate sia alle modifiche del Pnrr, che al nuovo programma di coesione, che alle risorse del fondo sviluppo e coesione. Sarebbe singolare, prendendo atto di un sistema che non ha funzionato e questo pensa sia difficilmente smentibile, proseguire sulla stessa linea". "È necessario, d'accordo con tutti i soggetti interessati a partire dalle Regioni, trovare dei punti di confronto civili, rispettosi. Questa - conclude Fitto - sarà la nostra linea guida: il merito quanto volete, le polemiche, a me, non interessano". 

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