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Cronaca Cava de' Tirreni

Rianimazione chiusa all'ospedale di Cava: paziente non può essere trasferita in terapia intensiva

Senatore: "É il momento di una Mobilitazione Generale. I Signori del Palazzo non difendono la Salute dei loro Concittadini. Saremo promotori di una iniziativa che farà tanto ma tanto ma tanto rumore"

Già inizia a far danni, la sospensione dei ricoveri al reparto di rianimazione all'ospedale di Cava de' Tirreni: il 1° gennaio, non è stato possibile trasferire una paziente in terapia intensiva, come raccontato dai Comitati Uniti di Cava Vietri Costa d'Amalfi, presieduti da Alfredo Senatore: "Quando chiuse La Rianimazione Noi abbiamo lottato con tutte le forze per farla riaprire. Non si muore solo di Covid purtroppo. Dopo la prima ondata di contagi e considerato che già avevano previsto che ci sarebbe stata un' altra, non sono stati capaci di organizzare un piano/programma Sanitario di distribuzione più equa delle risorse economiche, professionali e mediche per far sì di non penalizzare sempre i soliti. Questo è il punto. C'è un emergenza? Tanto c'è Cava...", ha osservato Senatore.

La denuncia

Come sottolineato dal Comitato, "la Rianimazione é un reparto Salva Vita e non si Tocca, o quantomeno non si deve attingere sempre dall'Ospedale di Cava, se c'è una emergenza occorre  una più equa rimodulazione e turnazione dei medici Anestesisti dei vari Presidi Ospedalieri della Provincia così non si penalizza solo il Nosocomio Metelliano e la Nostra Gente! É il momento di una Mobilitazione Generale. I Signori del Palazzo non difendono la Salute dei loro Concittadini". Infine, annuncia: "Saremo promotori di una iniziativa che farà tanto ma tanto ma tanto rumore".

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