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"Gramigna": il film sul figlio del boss, in una scena anche un paganese

"L'idea del film nasce nel 2013 quando, insieme Michele Cucuzza, scrissi a quattro mani la mia autobiografia dal titolo Gramigna", ci spiega Luigi Di Cicco

Stanno per terminare le riprese di Gramigna, il film che ripercorre la vera storia di Luigi Di Cicco, figlio di un potente boss della camorra che ha deciso di prendere in mano il suo destino ed imboccare una strada fatta di legalità e normalità. Il film parla della storia di un ragazzino, Luigi, figlio di uno dei boss più potenti della malavita campana che ancora oggi sta scontando l'ergastolo. Il bambino cresce conteso tra il bene ed il male, tra i tentatori e gli angeli custodi, la madre e Vittorio, il suo allenatore di calcio. Punto fondamentale della crescita del ragazzo sono gli insegnamenti del padre che lo mettono in guardia dai rischi del malaffare e lo spronano a studiare e lavorare.

"L'idea del film nasce nel 2013 quando, insieme Michele Cucuzza, scrissi a quattro mani la mia autobiografia dal titolo Gramigna - ci spiega Luigi Di Cicco, protagonista di questa tanto affascinante quanto vera storia - Il libro ha iniziato a girare fin quando Sebastiano Rizzo, futuro regista del film, ha voluto incontrarmi. Alla fine della nostra chiacchierata abbiamo deciso di fare della mia storia un film ed è così che è iniziato tutto. Il resto - continua Di Cicco - lo ha fatto quasi tutto lui, insieme ad Alfonso Santoro ed Enzo Pezzone che mi hanno supportato e con i quali ho fondato la casa di produzione Klan Movie Production. Rizzo ha iniziato a contattare e coinvolgere i vari attori. Il cast è stellare: da Biagio Izzo a Gianluca Di Gennaro, da Enrico Lo Verso a Mario Porfito tutti sono stati entusiasti del progetto. Abbiamo attirato l'attenzione anche dell'Unicef che ci aiuterà a portare il film negli istituti scolastici. Oltre che ai vari festival del cinema ed alle sale, infatti, vogliamo che il film giunga ai ragazzi. Spero che, attraverso la mia storia, le giovani generazioni capiscano che il destino non è scrittto, ma che lo decidiamo noi attraverso le nostre scelte ed attraverso i nostri comportamenti" conclude.

Al film, girato quasi completamente nell'Agro Aversano, ha preso parte, nel ruolo di un detenuto, anche il paganese Pasquale Del Sorbo che ci ha raccontato le sue impressioni: "Grazie a Sebastiano Rizzo ed alla Klan Movie Production mi è stata data la possibilità di avere un piccolo ruolo in questo grande progetto per la legalità. Avere l'onore e il piacere di prendere parte ad una scena con due grandi attori come Gianluca Di Gennaro e Biagio Izzo non ha prezzo".

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