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Cronaca

Maltempo nel salernitano: il disastro del giorno dopo, l'ira del sindaco di Castel San Giorgio

A Castel San Giorgio, i lavori procedono a rilento per gli spazi angusti in cui gli operai e i volontari sono costretti ad operare e per il diniego opposto da un proprietario terriero a permettere ai camion di poter manovrare in un’area privata

Come annunciato dalla Protezione Civile della Regione Campania, l'allerta meteo è valida fino alle 20 di questa stasera. Ed ora un nuovo avviso, stamattina, ha reso nota la traiettoria del temporale che, sviluppatosi alle 9 a nord di Praiano, si è spostato verso i comuni limitrofi. È consigliabile evitare di utilizzare l'auto e di sostare in corrispondenza di argini, ponti e sottopassi, ma anche nei pressi di pendii. Il temporale di intensità rossa, il cui baricentro si trova 7 km a nord di Praiano, procedeva ad una velocità di 43 km/h in direzione Nord-est. Pericolo di grandine, dunque, piogge torrenziali e forti raffiche burrascose. 

Il giorno dopo la bufera

Una situazione disastrosa, intanto, quella di Angri, Scafati, per l'esondazione del Rio Sguazzatoio, Castel San Giorgio, Roccapiemonte per la rottura di un argine della Solofrana, e in generale per tutto l'Agro. Solidarietà dalla Confesercenti: "Angri si è ritrovata sommersa da colate di fango e detriti a causa degli smottamenti i quali, partendo dalla zona Pedemontana di Casalanario, hanno invaso l'intero territorio, rendendo impraticabili numerose strade cittadine. La furia degli elementi, peggiorata dagli incendi di quest'estate che hanno reso il terreno ancor più fragile ed arido, ha messo in ginocchio l'intera città e le avverse condizioni meteorologiche rendono ancora più preoccupante la situazione. La Confesercenti Angri e la Confesercenti Provinciale Salerno esprimono massima solidarietà a tutta la comunità, soprattutto a quei cittadini che sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni e ai commercianti, che hanno visto le proprie attività invase dall'acqua e dal fango". I sindaci di Nocera Superiore e Cava dei Tirreni hanno firmato ordinanze di sgombero, in via precauzionale, per alcune aree circoscritte situate al di sotto di costoni ritenuti particolarmente a rischio a causa degli incendi estivi.
Inoltre, amaro risveglio anche a Positano, dove il fango proveniente dal torrente Rivo dei Mulini ha investito il deposito mezzi della nettezza urbana e poi Salerno, dove la bufera ha provocato allagamenti a sottopassi e garage. E ancora a Mercato San Severino, Baronissi e in tutta la Valle dell'Irno.

L'allarme a Castel San Giorgio per il Solofrana

In particolare, procedono sotto la direzione del Genio Civile di Salerno e dei tecnici del Comune di Castel San Giorgio i lavori di messa in sicurezza della falla creatasi lungo gli argini del torrente Solofrana in via Schiavone, a Fimiani di Castel San Giorgio. Circa trenta sono i massi di cemento già calati nel fiume per formare poi l’impianto portante della nuova sponda. I lavori procedono a rilento per gli spazi angusti in cui gli operai e i volontari sono costretti ad operare e per il diniego opposto da un proprietario terriero a permettere ai camion di poter manovrare in un’area privata. Diniego che la sindaca Lanzara ha aggirato firmando ieri un’ordinanza e riservandosi di denunciare il proprietario del terreno per i ritardi causati ai soccorritori e per gli eventuali danni. Nel frattempo, le scuole di ogni ordine e grado, restate chiuse anche oggi, domani riapriranno i battenti grazie alle buone notizie che arrivano dai servizi meteo. L’assessore ai lavori pubblici, Franco Longanella, ha predisposto un servizio di monitoraggio delle fogne del paese in modo da evitare allagamenti dovuti alle cospicue precipitazioni. “Stiamo lavorando senza sosta – ha detto la prima cittadina Paola Lanzara – ci dispiace che il Solofrana poteva già essere messo in sicurezza se non ci fossero stati ostacoli all’opera dei soccorritori e dei loro mezzi. L’amministrazione comunale ha intenzione di chiedere al Governo la dichiarazione di Stato di Calamità Naturale. Non è solo l’esondazione ad avere causato danni ma principalmente l’allagamento dei terreni coltivati che hanno dovuto subire il pesante carico dei metalli pesanti di cui le acque del Solofrana sono piene. Un pericolo di inquinamento grave che da solo giustificherebbe lo Stato di Calamità e il fermo necessario a cui dovranno poi sottostare gli agricoltori della zona”, ha concluso. Si raccomanda massima prudenza.

Disagi maltempo a Salerno e provincia/Il giorno dopo la bufera/7 novembre 2017

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