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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Pagani

Da Corbara a Pagani per vendicare "sgarbo" ad una ragazza: in 4 a processo

Sullo sfondo, l'indagine su quanto avvenuto a "Casa Marrazzo". Stando alle accuse, vi sarebbe stata una "scortesia" fatta nei riguardi di una ragazza a dare inizio ad una serie di eventi che avevano poi condotto al commando di fuoco contro la vittima

Sono 4 le persone che vanno a processo, con l'accusa di tentato omicidio in concorso, per il ferimento di una persona a Pagani a giugno scorso. Sullo sfondo, l'indagine su quanto avvenuto a "Casa Marrazzo". Stando alle accuse, vi sarebbe stata una "scortesia" fatta nei riguardi di una ragazza a dare inizio ad una serie di eventi che avevano poi condotto al commando di fuoco contro la vittima.

L'indagine

Futili motivi e abietti, a caratterizzare una vendetta dopo una precedente lite consumata giovedì, presso un bar di Corbara. La vittima fu raggiunta a Pagani dai quattro, sotto casa. M.D.P. è accusato di aver materialmente esploso quattro colpi di arma da fuoco con una calibro 7,65, con la vittima ferita al ginocchio. Tre colpi erano stati esplosi ad altezza uomo. Ma la vittima stessa era riuscita a salvarsi, girandosi di spalle per poi fuggire. Per la Procura, i quattro volevano uccidere l'uomo. M.D.P. e A.D.A., rispondono in concorso di porto d’armi in luogo pubblico, con un’altra arma detenuta nel corso dell’azione criminale. A risultare decisive per le indagini condotte dal pm Anna Chiara Fasano sono state le immagini di alcune telecamere di sorveglianza, oltre alla testimonianza della moglie della vittima. Tutto sarebbe nato da un litigio nel quale la vittima si era messo in mezzo, per difendere un'altra persona, a sua volta accusata di aver fatto una scortesia ad una ragazza. Ancora prima, si era consumata una lite in un bar a Corbara tra uno degli indagati e il titolare di una concessionaria. Quest'ultimo, accusato di aver lasciato a piedi una ragazza, qualche sera prima.  

La vendetta

Da qui, il proposito di vendicarsi, culminato con l'arrivo dei fratelli A.S. e M.S, alla concessionaria, con mazze e pietre. In quest’occasione era intervenuto direttamente l'amico del titolare, che aveva avuto la meglio sui due aggressori, che si erano successivamente allontanati promettendo però ritorsioni attraverso minacce esplicite. In seguito, i due fratelli si erano presentati con altre due persone per punire proprio l'amico del titolare della concessionaria, nei pressi di Casa Marrazzo, ma questa volta armati di pistola. Per i quattro tutti gli elementi sono ritenuti schiaccianti ed evidenti, al punto da chiedere la formula del giudizio immediato. 

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