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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Offese i salernitani", Cammarota scrive al sindaco: "Revochi il contributo per De Giovanni"

Lo scrittore napoletano sarà ospire della kermesse Salerno Letteratura. Nel mirino del consigliere comunale civico alcune dichiarazioni dello scrittore napoletano rese nei mesi scorsi

L’arrivo in città di Maurizio De Giovanni, che sarà ospite della rassegna Salerno Letteratura, fa scoppiare la polemica alla luce delle precedenti dichiarazioni dello scrittore napoletano ritenute “offensive” nei confronti di Salerno e dei salernitani, molti dei quali lo hanno criticato pubblicamente sui social. 

La lettera al sindaco

Questa mattina è intervenuto l’avvocato Antonio Cammarota, consigliere comunale del movimento civico “La Nostra Libertà”, che ha inviato una lettera direttamente al sindaco Vincenzo Napoli per chiedere la revoca del contributo utilizzato per la kermesse che ospiterà De Giovanni. “Non entro nel merito dell’elargizione del contributo all’associazione, anche perchè se ne sta occupando la Commissione Trasparenza da me presiedutaSegnalo, invece, il comportamento offensivo del De Giovanni, offensivo nei confronti della città di Salerno e dei salernitani: uno scrittore che non manca ad ogni occasione, e anche quando non c’è, di rimarcare la differenza tra Salerno e la pretesa napoletanità, tra “noi” e “loro”, in un’operazione divisiva e senza cultura, perchè la diversità quando diventa differenza si chiama razzismo. C'è il rischio di una contestazione ampia, aspra, con tutto ciò che ne deriverebbe. E ne deriverebbe solo vantaggio per lo scrittore e solo fango su Salerno. Compete, dunque, pretendere il rispetto. E compete decidere della moneta pubblica, quella di tutti, che l’istituzione che Lei rappresenta gestisce ed elargisce.Revochi ad horas, ne ha ampia e dovuta motivazione, il contributo utilizzato per il De Giovanni“. “Se “il fischio è democratico”, come Lei ha detto sul palco della Salerno granata, non ne prenda altri. Come affermava un maestro della cultura “sapere e non agire equivale a non sapere”, e non agire è peggio che agire male” conclude Cammarota. 

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