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Cronaca Scafati

Omicidi di camorra a Scafati, dopo 18 anni rischia il processo: era minorenne

Rischia il giudizio Luigi Ridosso, esponente del clan omonimo di Scafati, dietro richiesta di processo a firma della procura dei minori presso il tribunale di Salerno

Due omicidi, per uno accusato di averlo materialmente commesso, mentre per il secondo con l'accusa di aver fornito armi e partecipato agli incontri preparatori. Rischia il processo Luigi Ridosso, esponente del clan omonimo di Scafati, dietro richiesta di rinvio a giudizio della procura dei minori presso il tribunale di Salerno. L'uomo, oggi adulto e 34enne, rinchiuso in carcere, risponde di due fatti avvenuti a distanza l'uno dall'altro, il 22 ottobre 2002 e il 9 settembre del 2003. Nel primo caso a morire fu Andrea Carotenuto, a Scafati, in via Martiri d'Ungheria. Nel secondo, invece, fu ucciso Luigi Muollo. Sullo sfondo la guerra tra clan di camorra, per la gestione di attività lecite e controllo territoriale. Luigi Ridosso, imputato per entrambi i fatti, avrebbe ucciso Carotenuto sparandogli alla testa, mentre entrambi si trovavano in auto. Avrebbe sfruttato la sua conoscenza diretta con la vittima. Aveva 16 anni ed avrebbe utilizzato una pistola calibro 7,65

Il secondo omicidio

Secondo le accuse, il delitto fu commesso con l'aggravante di aver favorito il clan di appartenenza e ottenere un dominio delle attività delittuose su Scafati. Per il secondo invece, l'accusa è in concorso con altri imputati, le cui posizioni sono state trattate a parte. Anche qui, la guerra di camorra tra clan, con Ridosso e altri a vendicare la morte del padre Salvatore. La vittima fu Luigi Muollo, a sua volta accusato di aver ucciso proprio Salvatore Ridosso, il 16 maggio del 2002. In questo caso, Luigi Ridosso risponde di aver partecipato alle riunioni fatte per organizzare l’omicidio, fornendo tra l'altro le armi per il delitto. Una terza accusa invece è quella di detenzione e porto di una pistola calibro 7,65 per l’assassinio di Carotenuto e di aver detenuto e poi fornito un revolver calibro 38 e una 7,62 ai killer per quello di Muollo. Ora il vaglio del gip, prima della fissazione del processo. Il 34enne si trova in carcere, in Sicilia, detenuto per altri procedimenti.

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