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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Scafati

Punizioni, rapporti ripresi in video e aggressioni: l'orrore subito dai 3 minori

I tre indagati,finiti in carcere, saranno interrogati venerdì dal gip. Rispondono di una serie di accuse pesanti, maturate tra il 2008 e il 2023

Saranno interrogati venerdì le tre persone arrestate tra Scafati e Pompei, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Salerno per accuse come maltrattamenti, prostituzione minorile, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile. In carcere sono finiti i genitori di tre ragazzini, più una terza persona, operaio di Scafati, accusato di aver abusato di una delle due figlie della coppia, con il consenso della madre. Le accuse vanno dal 2008 al 2023. Stando alle accuse, infatti, una delle vittime, sarebbe stata più volte percossa dal padre con violenza, mediante l’uso di un ferro da stiro e un mestolo, per poi essere sottoposta a pretese punitive crudeli; un’altra vittima minore sarebbe stata indotta a prostituirsi da sua madre ed insieme alla stessa avere rapporti sessuali a pagamento con uno degli indagati, trovato anche in possesso di materiale pedopornografico.

I maltrattamenti

L'accusa di maltrattamenti, protratta per oltre dieci anni, comprendeva un pò di tutto: dalle punizioni verso i figli alle aggressioni fisiche. I piccoli venivano privati delle cure mediche e picchiati senza motivo (se si faceva pipì al letto o se non si obbediva). Il maschietto, di 11 anni, fu vittima anche di un malore a scuola, in ragione di una cattiva alimentazione seguita in casa. Il piccolo, sofferente per una disabilità, chiedeva cibo nutriente invece di quello poco sostanzioso. Più volte sarebbe stato chiuso in camera, mentre almeno in un'occasione avrebbe assistito alle violenze di quell'uomo con la madre e la sorellina più piccola. Non sarebbero andate meglio le due sorelline, dallo strappo di capelli agli schiaffi e ai lividi sulle braccia, fino a sopportare avance sessuali di altri uomini, che si sarebbero intrattenuti con la madre.

I video e i rapporti sessuali

Gli abusi nei riguardi di una delle due figlie, poi andata via di casa con la maggiore età, sarebbero stati commessi quando la stessa aveva 16 anni. In casa di quell'uomo, a Scafati, con il quale la donna avrebbe più volte consumato rapporti. Lì ci sarebbe andata per servizi di pulizia. Per permettere allo stesso di abusare della figlia, la donna avrebbe ricevuto in cambio piccole regalie, di pochi euro. Alcuni di quei rapporti sarebbero stati anche registrati con un celluare. A nulla sarebbero valse le resistenze della figlia, che non voleva mai andare in casa di quell'uomo. Quest'ultimo, tra l'altro, è accusato anche di aver girato una serie di video con i suoi quattro nipoti, ai quali veniva chiesto di esibirsi in atti pornografici. Non solo tra di loro, intenti a simulare rapporti, ma anche con lui stesso. Negli atti ci sono foto e video acquisiti da una videocamera, dove i ragazzini si mostrano in pose equivoche e spesso completamente nudi. L'inchiesta partì dopo che una delle due zie dei figli della coppia di Pompei, trovò una conversazione in una chat, nel 2018, sul tablet in uso alla nipote. In quella conversazione c'erano foto e filmati hard. Ma la verità la donna la ottenne non dalla prima nipote ma dall'altra, la quale cominciò a parlare dei rapporti sessuali della madre con quell'operaio di Scafati. Tutte le accuse e gli episodi raccolti dal pm potranno essere chiariti dai tre indagati, durante l'interrogatorio di garanzia. 

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